Un fisico di Medford ha attirato l'attenzione su una nuova e controversa ipotesi, ossia che la vita su Marte si sia estinta circa 180 milioni di anni fa a causa di una catastrofe nucleare naturale.
Il dottor John Brandenburg ipotizza nel suo nuovo libro "Life and Death on Mars: The New Mars Synthesis" che una reazione nucleare - equivalente a 1 milione di bombe all'idrogeno da 1 megatone - avrebbe spazzato via la vita, gli oceani e l'atmosfera su Marte. Il fisico crede, inoltre, che l'episodio sarebbe partito dalla regione del Mare Acidalium, dove è presente una forte concentrazione di radioattività.
Brandenburg basa la sua ipotesi sul modello degli isotopi tipici delle esplosioni nucleari - radio, torio e potassio radioattivo - trovati su Marte. Il fisico crede che questi isotopi radioattivi abbiano portato all'attuale colore rosso del pianeta.
"Marte è un pianeta vivente. Aveva una grande Biosfera, ma il clima collassò e ci fu una estinzione di massa", ha dichiarato Brandenburg, fisico dei plasmi alla Orbital Technologies a Medford (Wisconsin).
"Le cause non sono chiare. Potrebbe essere stata causata da un impatto di asteroidi. E' una storia drammatica e tragica".
Brandenburg ha affermato che reazioni nucleari naturali sono possibili e si verificarono miliardi di anni nel Gabon, Africa. Qui gli scienziati hanno ipotizzato che grandi depositi di uranio si siano spontaneamente creati e sottoposti a fissione nucleare.
Molti scienziati non sono, però d'accordo, con l'ipotesi di Brandenburg. Uno di questi è il dottor Terry Martin di Ashland, uno specialista planetario in pensione che ha lavorato alle missioni su Marte per il Jet Propulsion Laboratory. Martin ha dichiarato di non essere particolarmente colpito dalle ipotesi di Brandenburg, ma la vita è comunque davvero possibile su Marte.
Martin afferma: "personalmente contesto l'evidenza di sostanze radioattive che coprono la superficie. Da dove ha preso questa idea della catastrofe nucleare? Non sono a conoscenza di nessuna ricerca in merito. Abbiamo una spiegazione perfettamente semplice sul motivo del colore rosso su Marte: ossidazione di ferro nel terreno".
Nei suoi tre decenni al JPL, lavorando con la missione Viking su Marte, il Mars Global Surveyor e il Mars Reconnaissance Orbiter, Martin ha affermato che "esiste un ottima possibilità che Marte abbia avuto la vita miliardi di anni fa".
Quale sarà la verità?
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