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11 Aprile 2011 ARCHEOLOGIA
Wired Science
IL MECCANISMO DI ANTIKYTHERA SPIEGAVA I MOVIMENTI DEL SOLE
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Si sa che il più famoso calcolatore astronomico possedeva un complesso sistema di meccanismi a ruote dentate, secoli prima della meccanica moderna. Un nuovo studio rivela che il meccanismo di Antikythera usava la geometria pura e le ruote dentate per seguire il percorso apparente dei corpi celesti nei cieli.

Lo strumento di duemila anni fa, che somiglia in modo impressionante ad un orologio del sec. XIX, per la sua precisione e la complessità, fu recuperato da un relitto nell'isola greca di Antikythera nel 1901.

Il meccanismo indicava il giorno dell'anno, con le posizioni del sole e della luna e forse di altri pianeti. Esso prediceva le eclissi e indicava le scadenze dei Giochi Olimpici.

La maggior parte dei calcoli si sviluppava grazie a 37 quadranti connessi tra loro, che potevano essere fatti ruotare con un sistema manuale. La faccia a vista del meccanismo doveva avere un quadrante simile a quello d'un orologio che conteneva le date del calendario in due ruote concentriche, l'una con i simboli dello Zodiaco greco, l'altra con quelli dei mesi egiziani.

Tre lancette indicavano le date e le posizioni del sole e della luna.

"Un pezzo ben elaborato" ha detto lo storico della scienza James Evans, della University of Puget Sound, in una presentazione all'Università di Washington a Seattle il 31 marzo scorso. "Non si poteva immaginare che esistessero meccanismi tanto complessi nel secondo secolo a.C."

Le prime ricerche mostrarono che il meccanismo poteva seguire con precisione il movimento della luna. Poiché tale movimento è ellittico, non circolare, il moto apparente del satellite sembra accelerare e rallentare nel corso d'un mese. Nel 2006, Tony Freeth della Cardiff University mostrò con i suoi colleghi che un'abile configurazione di due ruote interconnesse, con una ruota eccentrica, poteva seguire il moto apparentemente irregolare della luna.

A causa dell'orbita ellittica della terra intorno al sole, anche il moto apparente del sole ha una velocità variabile nel cielo, lungo l'anno. Tale effetto è però più sottile, rispetto alla luna.

"Era molto difficile rendere un movimento tanto piccolo", ha detto Evans. Se c'era qualche ingranaggio destinato a rendere tale movimento, esso non è sopravvissuto al naufragio.

Evans e i suoi colleghi pensavano a come poteva essere il meccanismo che rendesse I cambiamenti di velocità del moto apparente del sole. Se gli angoli dei vari mesi nel quadrante avessero avuto ampiezze diverse, pensava Evans, la lancetta del sole avrebbe potuto impiegare piò tempo nel segno del Toro che in quello della Bilancia. Ciò sarebbe stato equivalente a farlo andare più piano o più velocemente a seconda delle stagioni.

Per provare quest'idea, I ricercatori hanno esaminato le immagini ai raggi X del meccanismo di Antikythera, che presenta alcune parti fortemente corrose. In uno studio pubblicato l'anno scorso sul Journal for the History of Astronomy (del quale Evans è co-editore), il gruppo ha analizzato 69 gradi del cerchio, conservati nel reperto abbastanza bene da mostrare i nomi dei segni dello Zodiaco e alter indicazioni. Poi il gruppo ha esteso lo studio a un'ampiezza di 88 gradi.

Hanno così trovato che i due cerchi dello zodiaco e del calendario egiziano erano divisi in modo diverso, e proprio in modo da rendere i diversi tempi di percorrenza del sole.

"E' stato più sensato percorrere questa via che non graduare la velocità dell'ingranaggio con l'uso di due ruote sovrapposte, come avevano fatto per l'orbita lunare", ha detto Evans.

Nella sua conferenza di Seattle, Evans ha mostrato una ricostruzione di legno e ottone del meccanismo di Antikythera (si veda la foto) che include lo zodiaco modificato, così come le ruote di Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. L'esistenza delle ruote dei pianeti è ancora controversa, ha detto, e non tutti gli esperti sono d'accordo con questo modello, ma per Evans esso è attendibile.

"Potreste scommettervi la vostra pensione sulla nostra ricostruzione dei diversi angoli dei mesi solari, almeno al 5. per cento" ha detto.

Il meccanismo non serviva forse a misurare il passaggio del tempo, ha aggiunto. Ogni volta che trasporta il modello per una dimostrazione, le ruote girano e poi gli occorre un'ora buona per farlo funzionare di nuovo. Piuttosto, ha detto, la macchina serviva a suscitare meraviglia.

"Era fatta per dimostrare, per spiegare, per insegnare, piuttosto che non servire per un uso pretico, come strumento di calcolo".