Succede anche questo nel bizzarro mondo della paleontologia. I fossili di un antico predatore, imparentato con i coccodrilli moderni, sono stati ritrovati in alcune lastre calcaree probabilmente destinate a diventare il controsoffitto di una cucina italiana.
Estratte dalle cave di Sant'Ambrogio di Valpolicella, Verona, nel 1955, e dopo che i fossili al loro interno vennero identificati come appartenenti ad un'antica specie di coccodrillo, queste lastre vennero trasportate in due musei italiani, rimanendo pressochè sconosciute e non studiate fino al 2009-2010, anni in cui qualcuno ebbe la buona (e tardiva) idea di esaminare i reperti in dettaglio.
Ecco che si scoprì che i fossili, un cranio e alcune vertebre, appartenevano a un rettile sconosciuto, vecchio di 165 milioni di anni, e battezzato Neptunidraco ammoniticus. Pare sia il membro più antico della famiglia dei Metriorhynchidae, che racchiudeva gli antichi coccodrilli marini dai quali, circa 200 milioni di anni fa, si separarono gli antenati dei moderni coccodrilli.
Il Neptunidraco ammoniticus era diverso dai coccodrilli di oggi: era un animale marino, e non semi-acquatico, e probabilmente saliva sulla terraferma ben di rado. Era lungo circa 4 metri, con un corpo di forma idrodinamica e una coda più simile alla pinna di uno squalo che alla coda di un coccodrillo.
Si sospetta inoltre che il N. ammoniticus fosse dotato di pinne. "Era così ben adattato alla vita marina che gli era impossibile sopravvivere fuori dall'acqua" spiega Andrea Cau, co-autore della ricerca e paleontologo dell'Università di Bologna. "Per certi versi, era più simile ad un delfino che ad un coccodrillo".
Come delfini e balene, infatti, il N. ammoniticus doveva risalire in superficie per respirare. E, come le tartarughe marine, avrebbe avuto la necessità di muoversi sulla terraferma una volta l'anno per deporre le uova.
La scoperta di questo nuovo antenato di coccodrillo non soltanto amplia la famiglia dei Metriorhynchidae, ma apre il campo a chissà quante scoperte che, per un motivo o l'altro, sono ancora nascoste nei musei di tutto il mondo. "Questo è solo un esemplare nel nostro museo, e abbiamo un milione di esemplari" spiega Federico Fanti, geologo del Museo Geologico Giovanni Cappellini in cui era custodita una delle lastre calcaree. "Il potenziale per nuove scoperte è enorme".
Quanti fossili di animali ancora sconoscuti alla scienza si nascondono in scaffali bui e impolverati dei nostri musei, in attesa che qualcuno si accorga di loro e porti alla luce un altro esempio dell'antica biodiversità terrestre?
di Michael A. Cremo, Richard L. Thompson2. Archeologia Misterica
di Luc Bürgin3. Archeologia dell'impossibile
di Volterri Roberto4. Archeologia eretica
di Luc Bürgin5. Il libro degli antichi misteri
di Reinhard Habeck6. Rennes-le-Château e il mistero dell'abbazia di Carol
di Roberto Volterri, Alessandro Piana7. Il mistero delle piramidi lombarde
di Vincenzo Di Gregorio8. Le dee viventi
di Marija Gimbutas9. Come ho trovato l'arca di Noè
di Angelo Palego10. Navi e marinai dell'antichità
di Lionel Casson
ARCHEOLOGIA BIBLICA
ECCEZIONALE RITROVAMENTO IN UN TUNNEL SEGRETO IN MESSICOARCHEOLOGIA BIBLICA
CIMITERO DI ANFORE IN DUE NAVI ROMANE NELLE EOLIEARCHEOLOGIA BIBLICA
SCOPERTI VASI DI ARGILLA CRUDI A POMPEIPALEONTOLOGIA
IL GIGANTE DI ATACAMA: UN ALTRO GEOGLIFO CHE SFIDA LA NOSTRA COMPRENSIONE DEL PASSATOARCHEOLOGIA BIBLICA
TROVATA AD ORVIETO LA TESTA DEL DIO DEGLI ETRUSCHIPALEONTOLOGIA
IL MISTERO DELLE TORRI SEGRETE DELL'HIMALAYAARCHEOLOGIA BIBLICA
UNO SCAVO ILLEGALE SCOPRE UN TEMPIO DI THUTMOSE IIIPALEONTOLOGIA
LA BUFALA CHE GESU' FU PADRE E MARITOPALEONTOLOGIA
IL "SEME MAGNETICO" CHE DIEDE VIA ALLA VITA VEGETALE SULLA TERRAPALEONTOLOGIA
TRAPPOLE PER DEMONI SCOPERTE IN INGHILTERRA