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1 Luglio 2009 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Pompei, 2009 nero: 147mila turisti in fuga. Un milione di euro in fumo
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Quasi 150mila visitatori persi in sette mesi, l'11% per gli amanti delle statistiche. E' l'anno nero del sito archeologico più visitato al mondo. Un crollo figlio della disorganizzazione, delle polemiche e del degrado. Pompei antica cola a picco e le presivioni definitive del 2009 sono ancora più nere, a meno che non ci sia un programma di rilancio. Ad occhio e croce: il crollo di visitatori a Pompei, che poi incide pesantemente sul bilancio semestrale dei cinque siti vesuviani, costa alla Sovrintendenza un milione di euro. Centesimo più, centesimo meno. Cifre che impongono di correre ai ripari e che hanno allarmato anche il governo.

La promessa di interventi, il commissariamento dopo le polemiche e gli armistizi con i sindacati, per il momento, però, non arrestano il calo di ingressi a Pompei, in picchiata libera, ormai, dall'inizio dell'anno. E anche nel mese di luglio le proiezioni sull'afflusso dei turisti parlano di ingressi in calo rispetto a quelle registrate nello stello mese del 2008 che, forse vale la pena ricordarlo, erano già di gran lunga inferiori a quelle del 2007.

A luglio di un anno fa gli ingressi furono 255.592, mentre quest'anno, al 29 luglio, se ne sono registrati appena 236.923. Dopo un mese di giugno positivo, invece, si registra un lieve calo anche per gli scavi di Ercolano (circa 1.200 presenze in meno) e di Boscoreale (60 ingressi in meno).

Meglio per Oplonti che continua a crescere, con 400 presenze in più a luglio, dopo la già buona performance di giugno (quasi + 35%). Per Pompei si tratta di un calo vertiginoso di visitatori che nell'ultimo anno e mezzo ha colpito l'area archeologica e, anche se in misura minore, anche le altre aree sotto la diretta gestione della Soprintendenza pompeiana (dal 1 aprile 2008 accorpata a quella di Napoli). Al -12, 36 per cento di Pompei con cui è stato chiuso il 2008 si aggiunge il -12, 54 per cento fatto già registrare in questa prima metà del 2009.

Si tratta di cifre che si traducono anche in una sostanziale perdita di introiti per le casse della Soprintendenza, stimabili in quasi 3, 5 milioni di euro nel 2008 e in circa 1 milione di euro nei primi sei mesi di quest'anno. Il dato di Pompei conferma, tra l'altro, il trend negativo che si sta registrando dall'inizio dell'anno: nei primi sei mesi di quest'anno, infatti, sono oltre 110.500 gli ingressi in meno registrati rispetto a quelli relativi al 2008 che già, notoriamente, non è stato un anno positivo per il turismo campano e italiano in generale. L'ulteriore calo registrato nei primi sei mesi del 2009 è stato pari al 10, 5 per cento, dovuto ai 942.540 tagliando staccati quest'anno contro 1.053.059 dell'anno precedente. In pratica, in tutti i sei mesi di quest'anno gli ingressi a Pompei sono sempre stati inferiori rispetto a quelli del 2008.

L'unica eccezione è stata rappresentata dal mese di aprile, in cui il modesto +4% rispetto ad un anno prima sembrava annunciare qualche timido segnale di ripresa del settore, immediatamente smentito, però, dai dati registrati nei mesi appena successivi. La crisi si è subito fatta risentire a maggio (-8% rispetto al 2008) per arrivare fino al -12, 54% di giugno. Diversamente da Pompei, però, a giugno 2009 fa registrare un aumento di presenze il sito archeologico di Ercolano: 21.955 ingressi nel 2008, contro i 22.590 di quest'anno, per un incoraggiante +3%.

Discorso analogo anche per Oplonti che, addirittura, a giugno 2009 sfiora il +35% rispetto al 2008. Tuttavia le "minori perdite" di Ercolano e Oplonti si inseriscono in un quadro di dati che sicuramente, per il momento, non soddisferanno il premier Silvio Berlusconi, il quale dal sistema dei beni culturali italiano, e forse anche da quello pompeiano, si attende grandi cose. "Ho un progetto ambizioso - ha infatti detto il capo del Governo nel corso di una conferenza stampa al Ministero dei Beni culturali - e cioè che il sistema dei beni culturali contribuisca alla crescita del Pil nell'ordine del 20% rispetto all'attuale 10, 6%".

Obiettivi che, oggi come oggi, appaiono molto lontani da lle recenti performance del sito di Pompei, in caduta libera negli ultimi due anni. Al momento la risposta del governo alla crisi del sistema archeologico vesuviano è stata la proroga dello stato di emergenza proclamato il 4 luglio 2008 con l'istituzione di un commissariato per la gestione dell'area archeologica. Una scelta che di recente è stata aspramente criticata sia dai vertici locali della Cisl che dall'Osservatorio per il patrimonio culturale. Dopo i primi sette mesi di gestione da parte del prefetto Profili che aveva avviato una serie di iniziative nel sito archeologico è Marcello Fiori, subentrato a Profili, a finire nel mirino di sindacati e associazioni di tutela del patrimonio artistico.

A cercare di risollevare l'appeal della città sepolta arriva quest'anno "Le Lune di Pompei", l'iniziativa che prevede i percorsi in notturna nell'antica città romana. I percorsi, promossi dall'Ept di Napoli, inizieranno dal 6 agosto prossimo: il tracciato, che vede la parte tecnica e scenografica realizzata da Franco Capotorto, quest'anno è stato formulato ex novo e tra le novità c'è l'ingresso da piazza Anfiteatro, una scelta che contribuirà ad avvicinare la città antica a quella nuova.

di Marco Pirollo

(31 Luglio 2009)