Reperti nelle mani della soprintendenza di Pompei. Terzigno si conferma territorio dalle enormi risorse archeologiche, ma i lavori non si fermano.

L'area vesuviana si dimostra territorio ricco di reperti archeologici e di storia. A conferma di questo il ritrovamento di reperti avvenuto all'interno della discarica di Terzigno, durante i lavori effettuati in vista della parziale attività della cava. Non si conosce ancora l'epoca storica di appartenenza di tali reperti ed il loro valore scientifico.

Sono impegnati nel risolvere tali quesiti i tecnici della soprintendenza di Pompei, guidati dal Soprintendente Archeologico, Pietro Giovanni Guzzo. I risultati dovrebbero essere pronti per il 31 agosto. Guzzo, inoltre, ha più volte sottolineato il valore archeologico del territorio. Infatti, già nel 1981 Terzigno fu luogo di ritrovamenti, che, contrariamente a quanto si pensava in precedenza, dimostrarono che il territorio terzignese era abitato già prima della venuta di Cristo.

Resta il fatto che né il fascino dell'Archeologia, né l'importanza di conoscere la storia della propria terra sono bastati per fermare i lavori di compimento della discarica, i quali hanno subito solo un leggero rallentamento.