
St. Louis - Dall'esame di antichissime ossa dei piedi arriva il segreto della nascita delle scarpe. Le prime calzature preistoriche, infatti, 'entrarono in voga' fra i nostri progenitori tra 30 mila e 26 mila anni fa. Almeno secondo l'antropologo statunitense Erik Trinkaus, che ha studiato al microscopio numerosi resti di piedi dei primi esseri umani. Secondo l'esperto, infatti, le dita più piccole delle nostre estremità sono diventate più deboli proprio in quel periodo, un cambiamento anatomico che l'esperto attribuisce all'invenzione di scarpe rudimentali. Queste, infatti, riducevano il bisogno di dita forti e flessibili per far presa sul terreno e bilanciare il passo. Secondo la ricerca, pubblicata sul Journal of Archaeological Science, l'avvento delle scarpe sembra aver influenzato le quattro dita 'più deboli' del piede e non l'alluce. Ma allora come e quando sono nate le calzature preistoriche? Se i nostri progenitori che vivevano in climi freddi possono aver iniziato a coprire i piedi per isolarli dal gelo anche 500 mila anni fa - dice il ricercatore - l'impiego di calzature protettive 'comparabili' a moderne scarpe è un'invenzione successiva. Fino a oggi era difficile per gli archeologi determinare esattamente l'epoca in cui l'uomo smise di girare a piedi nudi, anche perché i materiali vegetali e animali usati per le scarpe preistoriche erano altamente deteriorabili. ''Le scarpe più antiche al mondo risalgono a circa 9 mila anni fa e arrivano dalla California'', ricorda Trinkaus, docente della Washington University di St. Louis. Ma esaminando i resti di esemplari di Homo Sapiens e di Homo neanderthaliensis risalenti a 10 mila-100 mila anni fa, l'esperto dice di essere finalmente risalito all'epoca in cui l'uso delle calzature è diventato comune. In particolare l'uomo di Neanderthal e i primi Homo Sapiens del Paleolitico medio (da 100 mila a 40 mila anni fa) avevano ancora dita ben più forti e agili rispetto alle popolazioni del Paleolitico superiore, che abitavano la terra 26mila anni fa. L'uso di scarpe con la suola dura migliorano la presa sul terreno e il bilanciamento, dice l'esperto, che dunque in base alla forma delle ossa colloca in questo periodo l'invenzione e la diffusione delle scarpe. Non solo, ma per testare la sua teoria lo studioso ha confrontato i resti preistorici con le ossa dei primi nativi americani, che camminavano a piedi nudi, e con i piedi degli Inuit, che indossano stivali pesanti. Confermando la diversità delle dita dei piedi delle popolazioni che usano scarpe.






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