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15 Settembre 2004 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Gli animali egiziani erano mummificati come gli umani
tempo di lettura previsto 5 min. circa

Gli antichi egizi non mummificavano solo i corpi degli umani. Alcuni animali erano infatti considerati incarnazione di dei. E per questo, gli egiziani seppellirono milioni di gatti mummificati, ed altre creature, presso i templi che onoravano la loro divinità. Per via del grande numero di mummie animali ritrovate, gli archeologi avevano creduto che la maggior parte di esse fosse stata inumata seguendo procedure relativamente più semplici. Ma un nuovo studio suggerisce che le tecniche di mummificazione usate dagli antichi Egiziani sugli animali fossero spesso elaborate tanto quelle impiegate per preservare i corpi umani.

I ricercatori dell´Università di Bristol, Gran Bretagna, hanno condotto lo studio che sarà pubblicato nel numero in uscita della rivista Nature.

Il team ha esaminato campioni di quattro mummie animali – due falchi, un gatto ed un ibis – databili dall´818 a.C. al 343 a.C. Le mummie sono ospitate nella collezione del Museo di Liverpool. (Nella foto a sinistra, la mummia di un gatto e di un ibis).

I ricercatori hanno analizzato i campioni di tessuto ed i bendaggi, usando una combinazione di cromatografia gassosa e spettrometria di massa – metodi così sensibili da mettere gli scienziati in condizione di investigare ed identificare differenti elementi chimici in frammenti del peso di circa un decimo di milligrammo.

Gli elementi chimici rilevati nei campioni di tessuto delle mummie animali hanno rivelato la presenza di vari prodotti naturali, trovati nei materiali di imbalsamazione usati per gli umani dagli antichi egiziani. Questi comprendono grassi animali, oli, cera d´api, gomma di zucchero, bitume, e resine di pino. I ricercatori sapevano che questi stessi prodotti erano comunemente applicati anche ai bendaggi usati per avvolgere le mummie.

"Gli Egizi hanno lasciato milioni di mummie animali, e vi è un certo dibattito sul modo in cui furono trattate, se con la stessa riverenza e sofisticazione delle mummie umane" ha dichiarato Richard Evershed, il co-autore dello studio. "Abbiamo scoperto che i materiali utilizzati erano gli stessi".

Evershed concede che molte più mummie animali dovranno essere sottoposte ad analisi chimica prima che si possa trarre qualsiasi conclusione certa, ma nota: "se si comincia a trovare lo stesso tipo di agenti di imbalsamazione su queste mummie e su quelle umane, allora si è portati a pensare che gli egiziani avessero la stessa cura per le mummie animali".

PREVENIRE IL DECADIMENTO

I materiali organici decadono rapidamente, specie in climi caldi come l´Egitto, spiega Evershed. Pertanto, era importante per gli imbalsamatori rimuovere gli organi interni dal cadavere prima della mummificazione (l´acqua è essenziale per i batteri che possono rapidamente portare il corpo a marcire).

Per disidratare un corpo, gli antichi egiziani lo cospargevano di sale. Sostanze come oli, cera d´api, e resine di pino – idrorepellenti e con proprietà antibatteriche – venivano applicate di seguito.

"Per preservare qualcosa per centinaia di migliaia di anni, la cosa più importante era frenare la reidratazione ed il decadimento ad opera dei microbi" ha dichiarato Evershed.

John Taylor è un esperto di antichità al British Museum di Londra. Sostiene che le mummie animali rappresentino una risorsa ampiamente inesplorata da scienziati e storici. "Molte mummie animali sono ancora intatte, avvolte nelle loro bende, in collezioni che non sono mai state scansionate ai raggi-X" ha spiegato.

"In molti casi le mummie animali sembrano essere state immerse o cosparse in un tipo di resina o olio prima di essere involte – un processo molto meno complicato di quello osservato nella mummia umane.

La grande maggioranza di questi animali sono stati mummificati in quanto collegati con le antiche divinità egizie.

Per esempio, i gatti erano considerati incarnazione di Bastet, dea della musica e della gioia e protettrice delle donne. Il toro Api, un animale sacro agli egiziani, divenne conosciuto come l´incarnazione di Osiride, dio delle imbalsamazioni e dei cimiteri. Similmente, gli antichi egiziani associavano il falco a Horus (dio della luce), gli ibis con Thoth (dio del sapere e dell´apprendimento) e così via.

"Se gli animali sacri erano mummificati e formalmente presentati ad una divinità, era un segno di devozione da parte di qualcuno che si recava in pellegrinaggio al tempio" ha spiegato Taylor. "Si poteva arrivare anche a pagare per avere un animale immolato in proprio nome, e quindi i sacerdoti li avrebbero seppellito in un grande cimitero."

Molti di questi animali erano uccisi deliberatamente, e la scansione ai raggi-X ha rilevato, ad esempio, che un grande numero di gatti trovati nei cimiteri dei templi ebbero l´osso del collo rotto quando erano ancora relativamente giovani.

CIMITERI ANIMALI

Taylor ha dichiarato che alcuni cimiteri animali contenevano letteralmente milioni di esemplari di una stessa specie. "Non si può certo pensare che ciascuno di essi abbia ricevuto lo stesso elaborato trattamento" ha aggiunto.

Ad ogni modo, Taylor concorda che non vi è dubbio che alcuni animali fossero preservati secondo standard veramente elevati.

"Nel caso del toro Apis, ad esempio, sappiamo che la mummificazione era un processo rituale considerato con enorme serietà. Era certamente non meno elaborato che la mummificazione di una persona importante" ha dichiarato.

"Ma a quale scopo questa cura elaborata per gli animali si estendeva anche sul resto della scala?

"Gli specimen delle collezioni dei musei sono spesso stati selezionati in quanto più raffinati" ha aggiunto Taylor. "Ma non rappresentano necessariamente una sezione incrociata di quel che è stato effettivamente trovato."

Sono state dissotterrate mummie di lucertole, pesci e perfino di scarabei dell´antico Egitto. Gli animali domestici venivano mummificati e seppelliti nelle tombe con i loro proprietari. Gli animali domestici non erano solo cani e gatti, ma anche babbuini, scimmie e gazzelle.

Come con altri animali, l´esatta procedura di imbalsamazione per gli animali domestici rimane ampiamente sconosciuta.

Evershed, il co-autore dello studio ha dichiarato: "Il processo di mummificazione degli antichi egiziani non è ancora documentato, ed è per questo che svolgiamo analisi chimiche. Erano procedure tenute sotto stretto segreto."

Ulteriori studi sulle mummie potrebbero aiutare a rivelare altri misteri circa l´antica società egiziana. Per esempio, la conoscenza dei precisi agenti di imbalsamazione usati potrebbe gettare nuova luce sul commercio di simili articoli tra l´Egitto ed i suoi vicini.

"La resina delle conifere si trova comunemente nel Mediterraneo, ed i Romani la commerciavano ampiamente" ha dichiarato Evershed.