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3 Settembre 2004 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
«Satricum tornerà a nuova vita»
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Sopra la terra, la vite. Sotto la terra, la vita migliaia di anni fa. Satricum e Le Ferriere convivono da sempre, ignare. L´antica città latina che frenava la febbre di conquiste dei romani e il borgo dove morì Santa Maria Goretti, da cui è riaffiorata alla fine del XIX secolo. Ora un progetto li unisce: riportare alla luce storie e reperti sepolti e mostrarli insieme ai frutti e alle risorse della terra che li ha conservati. Un progetto voluto dal Comune, che verrà finanziato con fondi europei, che gode della partecipazione anche del Vaticano, oltre che di imprenditori privati da sempre vicini a quegli scavi. Una chance per il territorio, "baciata" da un ritrovamento eccezionale, solo l´ultimo da ventotto anni di lavori portati avanti dagli archeologi olandesi: due "bivi" della monumentale via Sacra che porta al tempio di Mater Matuta, il cuore del sito archeologico in cima alla collina che domina il borgo e una tomba volsca risalente al quinto secolo avanti Cristo, a nord di della via, parte di una necropoli da cui sono affiorati anche un´orcia, una ciotola e una brocca per il vino.

Il sindaco Vincenzo Zaccheo ha voluto parlare del progetto accanto a quei ritrovamenti, si improvvisa archeologo, sogna già un percorso aperto al pubblico, un museo. Vede anche barche navigare tutto l´Astura, frotte di pellegrini in arrivo ai siti archeologici dopo aver visitato la casa del martirio della Santa e dagli scavi passare alle aziende agricole del borgo per comprare prodotti, perché il progetto questo vuole: «Mettere in comune la storia di Satricum - illustra - quella di Santa Maria Goretti, le ricchezze enogastronomiche e turistiche di questa parte di territorio». Un sogno nato nei cieli d´Irlanda, anni fa. Costruito e condiviso con un imprenditore che è anche uno dei mecenate degli scavi condotti dal ´77 da un gruppo di archeologi olandesi, Antonio Saltarelli, vinificatore del Casale del Giglio, proprietario del terreno sotto cui giace la Via Sacra e i suoi fasti silenziosi. Lo realizzeranno grazie all´Europa e al placet del Vaticano: «Ratzinger è d´accordo - rimarca orgoglioso Zaccheo - Siamo forse il primo Comune d´Italia a progettare con il Vaticano». le risorse le troverà la consulente spagnola del comune di Latina, Lola Fernandez Mayoralas, è già in moto. Bisognerà aspettare, ma l´impresa è grande.

Lo confermano gli ultimi ritrovamenti. Una vasca, forse il lavatoio dell´antica villa romana affiorata già nel ´97 da un terreno adiacente, spiega Marijke Gnade, che da oltre vent´anni mette insieme e divide i tasselli romani da quelli più antichi. E´ il cuore pulsante del sito, di cui ogni anno studenti olandesi e volontari pontini svelano meraviglie nascoste. «Qui l´ultimo giorno di scavi sono affiorati anche un bassorilievo in marmo e un´iscrizione», li mostra sotto il caldo sole settembrino, poi tocca a due incroci della Via Sacra e alla tomba volsca: «Ecco i muri di basalto, i massi sono perfetti - spiega - è stata una strada imponente, che tocca due bivi altrettanto imponenti, che forse portavano a Satricum». Siamo alla fine del VI secolo, forse al V. L´antica Appia non era neanche un "sogno" e forse la strada che corre sotto la terra delle Ferriere ne ha ispirato il progetto.