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1 Settembre 2004 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
Satricum, nuove tracce della "via sacra"
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Si è conclusa con una nuova scoperta, la ventottesima campagna di scavo nel sito archeologico di Satricum alle Ferriere. I lavori, sono stati ancora una volta portati a termine, con la supervisione della Sovrintendenza per i Beni archeologici del Lazio, dal personale dell'università di Amsterdam sotto al direzione di Marijke Gnade, docente presso l'ateneo olandese. Le ricerche sono state concentrate sui terreni dell'azienda agricola Casale del Giglio, dove sono stati rintracciati tratti della "Via Sacra", risalente alla fine del VI secolo avanti Cristo, che dalla direzione di Anzio conduceva al santuario della Mater Matuta, sull'Acropoli di Satricum.

Gli archeologi hanno riportato alla luce due "bivi", anch'essi di carattere monumentale, sulla stessa Via Sacra che conducevano verso l'interno della città. Di notevole interesse è anche la scoperta di una nuova tomba Volsca (V sec. a.C.), sempre a nord della Via Sacra, facente parte di una più vasta necropoli.

L'entità dei ritrovamenti ha indotto i partecipanti agli scavi, in collaborazione con il comune di Latina, a sviluppare uno specifico progetto di valorizzazione culturale dell'intero territorio di Le Ferriere e Borgo Montello, dove si trovano altri importanti reperti archeologici. Per illustrare i contenuti del progetto e presentare i ritrovamenti il sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo effettuerà un sopralluogo domani mattina alle 10, 30 insieme con la professoressa Gnade.

Satricum è una delle principali zone archeologiche del Lazio antico. Le sue origini risalgono, probabilmente, al IX secolo avanti Cristo, anche se pare che la frequentazione dell'area da parte di tribù nomadi si spinga addirittura a 1400 anni prima di Cristo.

Il villaggio nacque su una altura, servita alla base dall'Astura e, quindi, in una posizione favorevole sia dal punto di vista della difendibilità, che dell'utilizzo delle acque, a scopi di approvvigionamento e di navigazione e trasporto. E' attestata la presenza degli Etruschi attorno al VII secolo a.C., quando Satricum, grazie al suo antichissimo tempio, diventa anche una sorta di santuario, meta di visite da parte delle popolazione contermini. Nel V secolo i Volsci creano la loro potenza, e Satricum si afferma ancor più come luogo di pellegrinaggio, di scambio di culture, di economia. Entra, però, in conflitto coi Romani e nel corso di tre o forse quattro incursioni viene distrutta e romanizzata. Il solo tempio della Mater Matuta viene risparmiato. Sono state rinvenute due necropoli, una più antica ed una più recente. Il Museo di Valle Giulia di Roma raccoglie una quantità di reperti tombali.

L´area archeologica è attualmente poco valorizzata e recentemente era stata anche oggetto di interventi vandalici che avevano spinto il sindaco a prendere provvedimenti. La collaborazione con l´università olandese consente di portare a termine un lavoro minuzioso che sta gradualmente portando alla luce, ad ogni campagna di scavi, nuovi interessanti reperti.