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15 Luglio 2004 ARCHEOLOGIA
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Apollo di Veio: finito il restauro, oggi la "vernice"
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Roma - Il rosso violaceo del volto, il crema delicato delle vesti con il panneggio sottolineato da sottili linee di colore bruno. Tornano a splendere, tenue, ma credibile testimonianza di quelli originari, i colori dell'Apollo di Veio dopo un restauro durato sei mesi. Splendida scultura di terracotta policroma, l'Apollo rappresenta il capolavoro dell'arte etrusca del VI secolo a.C. e presenta il dio vestito con un lungo chitone, raffigurato nell'atto di incedere a passo veloce, straordinario per bellezza e potenza espressiva. Di dimensioni piu' grandi del vero e leggermente asimmetrico perche' destinato ad essere visto dal basso, ornava, a dodici metri di altezza, la sommita' del tetto del tempio a lui dedicato a Veio e faceva parte di un gruppo di sculture che lo vedevano insieme a Latona, Mercurio ed Eracle.

Fu recuperato nel 1916 insieme alle altre statue del gruppo ridotte in frammenti nella localita' "Portonaccio" di Veio, vicino a Roma, nel sito in cui sorgeva il Tempio. Oggi, a quasi un secolo dal primo restauro, l'Apollo e' stato oggetto di un nuovo intervento conservativo e di una serie di studi e indagini che hanno fornito dettagliate informazioni sulla tecnica della realizzazione e sulla qualita' e composizione dei colori utilizzati. Le analisi hanno rivelato tra l'altro che la cottura della statua certamente avvenne in un'unica soluzione, a testimonianza delle grandi capacita' tecniche raggiunte dagli scultori etruschi dell'epoca.

Il restauro, sponsorizzato dalla Federazione Italiana Tabaccai, e' stato affidato alla soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria meridionale, guidata da Anna Maria Moretti ed e' stato eseguito dal restauratore Sante Guido sotto la direzione scientifica di Francesca Boitani, direttore del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia che custodisce la celebre statua.

I lavori di ripulitura, che hanno liberato la statua dalla patina grigiastra dovuta all'uso ripetuto di cere e sostanze grasse, si sono svolti in un cantiere appositamente creato all'interno del complesso di Villa Giulia nella sala affrescata dello Zodiaco al livello inferiore del Ninfeo, sotto la loggia dell'Ammannati e per tutto il tempo della loro durata e' stato consentito ai visitatori del museo di seguire le diverse fasi attraverso un vetro di protezione. Per qualche settimana, poi, su iniziativa della redazione di Culturalweb.it, il quotidiano di informazione on line dei Beni Culturali, una videocamera ad alta risoluzione ha permesso di seguire per via telematica le operazioni di restauro.

Presto l'Apollo, il cui restauro e' stato presentato ufficialmente oggi, tornera' al pubblico in un nuovo e ampio allestimento negli spazi del museo di Villa Giulia dedicati alle antichita' di Veio. Nei prossimi mesi, poi, sempre per la sponsorizzazione della Federazione Tabaccai, sara' affrontato anche il restauro della statua di Ercole, che faceva parte dello stesso gruppo di Apollo, anche lui collocato a dodici metri di altezza sulla sommita' del tetto del tempio.

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