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30 Febbraio 2003 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
Archeologia, quella strada da Chiusi scoperta sotto il moderno Minimetrò
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Di questi tempi, un bilancio affidabile, ancorché limitato a cose d´archeologia, rincuora non poco. Scavi, restauri, conferenze, pubblicazioni. Laura Bonomi, scandisce gli obiettivi raggiunti dalla Soprintendenza. nel corso della consueta conferenza di fine d´anno.

Sempre più risicate le risorse economiche, ma niente tentennamenti. I dati sono lì. Si parte dal restauro delle coloratissime urne di Ponticello di Campo, al loro debutto per la collettività, esposte al Museo archeologico.

Sempre in tema di cromatismi, vanno ricordate le pareti affrescate delle domus di Assisi, quella di Properzio e l´altra, ancora più esaltante, di Palazzo Giampé, oggetto di recenti interventi di recupero e valorizzazione.

Sorprese anche nel versante ternano con la scoperta dei moli pertinenti al porto romano di Pagliano. Un motore economico che assicurava i commerci con Roma.

Alla pioggia, sorta di archeologo liquido, si deve un´altra scoperta; quella di una necropoli ad Otricoli. Scavi ed indagini successivi hanno consentito il recupero di interessanti materiali. Dal centro di Perugia alcuni indizi rivelano l´esistenza di una comunità precedente gli Etruschi e qualche terracotta da analizzare bene, poiché indizio dell´esistenza di un tempio. Il Minimetrò ha invece inciampato su alcune tombe di umili. Poca cosa, ma viene confermata una strada che univa Perugia a Chiusi. Iniziative e scavi anche nello spoletino con il recupero dell´Arco di Druso ed il rinvenimento di una parte dell´anfiteatro. Fitta attività di mostre, quest´anno ispirate al concetto di moda e bellezza nell´antichità. Sul filo della seduzione si sono sfidate Amelia, Orvieto e Perugia, esponendo materiali inediti.