PALERMO - Dopo 2.500 anni dal naufragio nel mare di Gela (Caltanissetta), la settimana scorsa gli archeologi subacquei della soprintendenza nissena alle antichita' hanno riportato in superficie il primo pezzo della nave greca arcaica, il cui relitto, in ottimo stato di conservazione, fu ritrovato quindici anni fa a 800 metri dalla costa. Un singolare connubio tra passato, presente e futuro, visto che il relitto si trova a due miglia dal petrolchimico dell' Eni, a ridosso del gasdotto Sicilia-Libia. E' scattata cosi' la prima fase della campagna di recupero del piu' importante per dimensioni (misura 21 metri di lunghezza e 6.50 di larghezza) e per stato di conservazione dei relitti arcaici del Mediterraneo, testimonianza unica unica di fasciame della carena cucite con fibre vegetali. L' operazione si concludera' nel 2004. Il troncone recuperato e' un ''modiero'', il piu' lungo del tratto di prua, che costituisce parte dell' ossatura della nave del V secolo Avanti Cristo. ''Salpare dalla raffineria per raggiungere la nave arcaica - ha detto l' assessore regionale dei beni culturali Fabio Granata - ha un valore simbolico perche' costituisce il ripensamento di un modello di sviluppo che deve ripartire dalla nostra identita' culturale, valorizzando il capitale storico e archeologico dei siti siciliani deturpati da certe scelte industriali del passato''. L' assessore ha sottolineato la necessita' ''di costruire un percorso economico e anche occupazionale, legato alla musealizzazione della nave arcaica'' ed ha auspicato l' istituzione della ''Soprintendenza del Mare'' con competenze di archeologia subacquea e autorita' sui parchi e riserve marine. La giornata di studi e' proseguita con la visita all' emporio arcaico scoperto nella zona del ''Bosco Littorio'', dove una campagna di scavi, diretta da Rosalba Panvini, ha portato alla luce nuovi ambienti che per altezza delle strutture la fanno assomigliare a una piccola Pompei. Sono stati presentati i reperti localizzati nell' emporio e le scoperte fatte nell' Acropoli, in particolare un mezzobusto della dea Athena, di rilevante fattura e di dimensioni umane. Rosalba Panvini, responsabile del servizio archeologico della soprintendenza di Caltanissetta ha parlato di ''evento scientifico importante, per le scoperte fatte a terra e in mare, che ribadiscono il ruolo centrale di raccolta e di smistamento delle merci verso l' interno e verso altri porti siciliani, sottolineando l' importanza di Gela quale polo economico e commerciale del Mediterraneo''.
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