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11 Febbraio 2010 ARCHEOLOGIA
Monica Gasbari comunicati-stampa.net
Archeologia subacquea: i nuovi reperti nel museo on line di archeologia contemporanea
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L´archeologia, la scienza che studia le civiltà del passato, archivia e cataloga i reperti e le testimonianze materiali che queste hanno lasciato, sta oltrepassando anche le ultime frontiere, grazie al progresso delle tecnologie di scavo e di ricognizione archeologica. In particolare uno degli ambiti relativamente recenti di ricerca è quello subacqueo. L´archeologia subacquea è una scienza dal fascino particolare soprattutto presso il pubblico più vasto, quello dei curiosi, attratti dalla magia di relitti custoditi in fondo al mare, che giungono fino a noi, recuperati dagli abissi, a raccontarci la loro storia.

Presso il museo archeologico Daphne Museum, sezione di archeologia subacquea, oggi è possibile ammirare interi reperti di archeologia subacquea antichi di secoli, ritrovati per lo più nella baia di Han Hoi in Vietnam o presso i fondali dei mari cristallini dell´Egitto o del Mediterraneo.

L´archeologia subacquea si è particolarmente sviluppata dal 1943, quando l´invenzione del respiratore subacqueo ha portato all´incremento delle attività di ricerca in profondità prima di allora difficilmente raggiungibili. In quella fase, intorno agli anni Cinquanta, i ritrovamenti erano praticamente prerogativa di subacquei dilettanti, perché gli studiosi di archeologia tradizionale sembravano non serbare il dovuto interesse ai reperti custoditi negli abissi marini. Le cose iniziano a cambiare quando nel 1960 il professor Bass scese di persona nel sito subacqueo di Capo Chelidonia. Detto ciò possiamo a ragione affermare che l´archeologia subacquea è una scienza molto recente; tuttavia i progressi fatti in questo campo sono stati enormi e in un lasso di tempo così breve, perché si è sviluppata moltissimo la tecnologia, in particolare quella del sonar di profondità o quelle degli strumenti che permettono di rilevare la presenza di metalli e di descrivere la composizione geologica del fondale marino. Mai come in questa particolare branchia dell´archeologia si combinano conoscenze tecniche e scientifiche con quelle storiche e antropologiche, andando a scandagliare non soltanto i mari ma anche le acque interne, esplorando siti sempre diversi, considerando che, poiché l´archeologia subacquea è una scienza relativamente recente, ci sono moltissime aree ancora da esplorare. Le scoperte si articolano su due versanti: da una parte la scoperta di dati riguardanti le rotte navali e i movimenti commerciali di civiltà più o meno antiche, di cui si può ricostruire la struttura socio-economica; dall´altra parte la ricostruzione vera e propria di antiche civiltà marittime o di insediamenti in zone lacustri, le cui tracce erano state perse.

Una prospettiva interessante dell´archeologia subacquea è quella della tutela e conservazione del patrimonio che vede problematiche simili a quelle dell´archeologia classica, come il tema dell´inquinamento e dell´azione di agenti esterni. Oggi come oggi l´affinamento delle tecniche di indagine subacquea ha poi permesso di raggiungere fondali fino ad ora irraggiungibili, che ancora nuovi problemi porranno ai futuri archeologi subacquei soprattutto nel campo del recupero dei reperti individuati a grandi profondità, della loro tutela e soprattutto valorizzazione.