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19 Novembre 2009 ARCHEOLOGIA
Paola Del Vecchio ANSAmed
SPAGNOLI SCOPRONO CITTA' DIMENTICATA
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MADRID - L'hanno gia' ribattezzata la citta' resuscitata dell'Eufrate e si trova nell'enclave siriana di Tall Qabr, sulle rive del fiume che, col Tigri, ha segnato l'origine della civilizzazione in Mesopotamia. E' una citta' di pianta circolare, che risale al 2600 avanti Cristo. A scoprirla sono stati degli ''Indiana Jones'' galiziani, una spedizione di archeologi dell'Universita' della Coruna, guidata da Jean Luis Montero, che ha identificato due giacimenti che vanno dal IV millennio fino al I millennio avanti Cristo. Dal 2008 la spedizione multidisciplinare, di cui fanno parte 20 persone, lavora nella zona nota come Collina della Tomba, nella valle dell'Eufrate, a una campagna di scavi in collaborazione col governo siriano, alla quale partecipano varie universita', il Centro superiore di ricerche scientifiche spagnolo (Csic) e il ministero della cultura siriano. La spedizione, secondo quanto ha confermato Montero in dichiarazioni ai media, ha localizzato i resti della citta', databile a 4.500 anni fa, e di una fortezza assira del 1.300 avanti Cristo. Fra i reperti trovati, un complesso di ceramica che consentirebbe ai ricercatori di capire come era la vita in un'epoca sulla quale scarseggia l'informazione. E un timbro cilindrico di grande bellezza artistica, che corrisponde ai sigilli utilizzati dai dignitari, assicura Montero. Una traccia, quest'ultima, che indica un'alta probabilita' di ritrovare l'archivio della citta', secondo quanto ha spiegato il responsabile della spedizione, e che aiuterebbe a conoscere quali fossero all'epoca le relazioni politiche e diplomatiche. Quanto alla citta', la sua individuazione e' stata possibile grazie a una prospezione con geo-radar, realizzata in collaborazione con l'Universita' di Vigo, in Galizia, una tecnica che consente di individuare il giacimento senza necessita' di scavare. La sorpresa e' che sia a pianta circolare - osserva Montero -. Si tratterebbe della seconda citta' di questo tipo documentata nella Valle dell'Eufrate. Finora, infatti, era stata localizzata solo un'altra, a 200 chilometri di distanza da questo giacimento, e si pensava che la pianta circolare fosse un fatto eccezionale. I risultati della spedizione, definiti un ritrovamento storico, saranno presentati prossimamente in un congresso a Madrid. E, secondo Montero, potrebbero riscrivere concetti che si davano per acquisiti nei libri di storia. Non e' Pompei, ma, secondo l'archeologo, fatte le debite proporzioni, sarebbe comparabile. L'obiettivo della spedizione e' determinare quale era il concetto di frontiera dal IV millennio fino all'epoca bizantina. Per cui la citta' scoperta potrebbe segnare il passaggio dal ciclo rurale a quello urbano, in altri termini, l'inizio delle prime citta' della storia e segnare la frontiera del regno di Mari, rivale di Babilonia. Gli ''Indiana Jones'' galiziani continueranno a lavorare nella zona il prossimo anno. Il direttore del progetto spera di poter portare alla superficie la muraglia e i suoi segreti quanto prima, perche' la costruzione di una diga minaccia di inondare questo pezzo di storia. Per questo l'equipe di ricercatori sta preparando un rapporto da inviare all'Unesco, con un appello internazionale per la protezione dell'area archeologica e per sollecitare, allo stesso tempo, piu' risorse e uomini per portare alla luce la citta' sepolta.