Roma - ''Nelle acque antistanti al castello di Santa Severa, sorto sul sito dell'antica citta' etrusca, e poi romana, di Pyrgi, nell'area occupata dall'antico porto, e' stata condotta una campagna di ricognizioni ed esercitazioni archeologiche subacquee, dirette dal Prof. Francesco Paolo Arata, che ha visto all'opera un gruppo di studenti e di archeologi dell'Universita' della Tuscia e della Seconda Universita' di Roma Tor Vergata''. Lo ha dichiarato l'associazione Scuba Time in una nota.

''Lo scopo della campagna - spiega Scuba Time -, condotta in accordo con la Soprintendenza archeologica per l'Etruria meridionale e con la disponibilita' operativa del Nucleo sommozzatori della Guardia di finanza, e' stato quello di effettuare un primo monitoraggio delle presenze archeologiche nei fondali pyrgensi. In particolare sono state verificate la natura e la consistenza dei moli antichi e ha trovato conferma l'erosione costiera avvenuta a sud del castello, che ha comportato la distruzione di parte delle mura poligonali del castrum romano, di edifici vari e di pozzi. In quest'area, dove la concentrazione di evidenze archeologiche e' particolarmente estesa, sono stati realizzati rilievi archeologici subacquei, propedeutici a future indagini''.

''In aree diverse - spiega - sono state testate moderne strumentazioni che hanno mostrato potenzialita' per la ricerca archeologica subacquea. E' stata fondamentale la collaborazione offerta dal Museo civico archeologico di S. Marinella, diretto dal Flavio Enei, e da Stefano Giorgi del Centro di studi marittimi del Gruppo archeologico del territorio cerite''. ''Il 'campo di tutela ambientale' sul litorale laziale a nord di Roma - conclude l'associazione -, organizzato con la partecipazione della Regione Lazio e dalla cattedra di Archeologia subacquea della facolta' di Conservazione dei beni culturali dell' Universita' degli studi della Tuscia di Viterbo, ha da poco concluso la sua settima edizione.