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23 Giugno 2009 ARCHEOLOGIA
il Velino
Archeologia, a Roma scultura dio Mitra recuperata da Gdf
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Roma - Questa mattina a Roma nel cortile di Villa Giulia, sede del Museo nazionale etrusco, la Guardia di finanza e il ministero per i Beni e le attività culturali hanno presentato un rilievo marmoreo del dio Mitra che uccide il toro, rara testimonianza del culto mitraico sul territorio recuperata lo scorso marzo dalle Fiamme gialle poco prima che venisse trasportata all´estero. Alla conferenza stampa erano presenti Anna Maria Moretti, sovrintendente per i Beni archeologici dell´Etruria Meridionale, il procuratore aggiunto della Repubblica Giancarlo Capaldo e Francesco Giro, sottosegretario per i Beni e le attività culturali, Andrea De Gennaro, comandante provinciale della Guardia di finanza, e il comandante del nucleo Polizia Tributaria di Roma, Vito Augelli. Proprio Augelli ha spiegato come sono avvenute le indagini. Partite lo scorso autunno dopo alcune rilevazioni sospette nell´ambiente degli antiquari dell´area veientana – zona in cui numerosi scavi clandestini erano stati più volte denunciati –, le investigazioni hanno individuato un sodalizio illecito tra quattro cittadini italiani, uno dei quali aveva precedenti nel settore, che, con l´ausilio di una squadra di operai, aveva dissotterrato e trasportato il bassorilievo da quindici quintali in una masseria all´interno del Parco di Veio. Le indagini hanno subito una svolta l´11 marzo dopo l´emanazione di un mandato di perquisizione e sequestro in una proprietà sulla riva destra del Tevere nella quale sono stati rinvenuti altri 51 manufatti di grande valore. L´operazione delle Fiamme gialle, oltre ad aver impedito che il bassorilievo partisse alla volta dei mercati sino-nipponici attraverso un canale negli Emirati Arabi Uniti, ha anche consentito il ritrovamento di un sito archeologico mai censito prima. I quattro criminali italiani sono stati denunciati a piede libero mentre le indagini proseguiranno sia sul territorio italiano sia all´estero.

"Il traffico dei reperti archeologici è in netta ascesa e ha assunto sempre più una portata internazionale", ha affermato Augelli spiegando come i protagonisti siano lobby molto forti composte da tombaroli, potenti collezionisti privati e persino musei stranieri interessati al reperimento di opere di grande prestigio con ogni mezzo. "L´autorità giudiziaria ha emesso numerose rogatorie – ha proseguito il colonnello della Gdf -, perché per contrastare questo mercato è indispensabile una forte base nazionale tanto quanto lo è la costituzione di una rete di polizia internazionale". A questo proposito il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ha sottolineato con orgoglio che "la procura di Roma è l´unica ad avere magistrati appositamente preposti per il controllo e il recupero delle opere d´arte. Siamo orgogliosi del nostro lavoro e affidando il reperto alla Sovrintendenza siamo certi che avrà la riconoscenza dovuta. Il Gruppo di tutela del patrimonio archeologico opera lontano dal solito tipo di crimini, e non è perfettamente compreso dall´opinione pubblica". Capaldo ha concluso stuzzicando la stampa con un pungente richiamo all´ordine: "Le leggi a tutela del patrimonio permettono ai criminali di cavarsela troppo facilmente. Le tanto aborrite intercettazioni di cui si parla molto in questo periodo sono state lo strumento determinante per recuperare il bassorilievo di Mitra. È necessario riportare l´attenzione dei media sulla spinosa questione della tutela dei beni culturali e paesaggistici. Colgo questa eccellente opportunità per sottolineare la bravura della Guardia di finanza anche in questo contesto".

Il sottosegretario Giro dopo aver lodato il lavoro delle Fiamme gialle ha evidenziato come il governo si stia adoperando per coordinare tutte le Forze dell´ordine a perseguire lo stesso obiettivo. "Difendendo il patrimonio difendiamo le nostre radici, le nostre origini -ha rimarcato Giro -. Vengo bonariamente accusato di essere eccessivamente filo-romano e io rispondo che forse è vero ma bisogna ricordarsi che Roma è la capitale del nostro Paese, la culla della civiltà occidentale ed è un onore e un onere per un sottosegretario la difesa del patrimonio artistico e culturale dell´Italia". Giro ha spiegato, inoltre, come si stiano evolvendo i progetti di cooperazione internazionale per prevenire e reprimere il commercio dei manufatti archeologici. "A questo proposito, durante il semestre europeo francese, insieme al generale Giovanni Nistri abbiamo promosso il ´metodo italiano´ che consiste in un eccellente lavoro di coordinamento e in investigazioni raffinate e sofisticate. Nonostante questo profilo d´avanguardia è assolutamente necessaria un´iniziativa politica maggiore oltre che una convergenza di normative europee. Il lancio di un modello europeo per la lotta al traffico illecito prevede non solo una collaborazione tecnica ma anche un incisivo aggiornamento delle norme e delle sanzioni previste per chi commette i crimini, proprio come ha sottolineato Capaldo. Abbiamo una marcia in più rispetto al resto d´Europa e all´Asia".

Giro ha quindi proseguito: "Bisogna tradurre in fatti concreti le sollecitazioni costruttive di questo tipo. L´archeologia è fondamentale nelle priorità di questo governo. Stiamo discutendo intensamente del progetto di recupero e sviluppo del centro di Roma, ultimamente molto degradato, e stiamo cercando di valorizzarlo con scienza e coscienza. Ci stiamo concentrando sul recupero del Palatino, dell´Appia Antica a e soprattutto sul Colosseo: partiranno lavori di restauro del monumento ed è in discussione la possibilità di costruire una cancellata che circondi anche l´Arco di Costantino per limitare le attività degli ambulanti, o come minimo di regolamentarli. Abbiamo a disposizione 50 milioni di euro di fondi interni, ma non dobbiamo dimenticare che la Capitale è un sito Unesco. Servono scelte coraggiose per reperire i finanziamenti economici".

Al termine della conferenza, il sovrintendente Moretti ha condotto i partecipanti attraverso il giardino fino al cuore di Villa Giulia, il Ninfeo, che ospita il bellissimo bassorilievo di Mitra intento a uccidere il toro, frammento superiore di un manufatto molto più grande che, però, non è stato ancora localizzato. Il direttore archeologo del comprensorio di Veio, Francesca Boitani, ha concluso l'incontro illustrando i dettagli della scultura, spiegando come il culto del dio persiano Mitra sia giunto a Roma veicolato dalle legioni dell´Impero capitolino. L´impatto con la cultura ellenistica ha identificato Mitra con il dio del Sole, Helios, e da allora il culto misterico si è propagato come un mito di fertilità e prosperità. Nell´opera si ripropone il binomio Mitra-Toro, ovvero la costante rigenerazione della natura attraverso il sangue miracoloso del toro. "Sono molte le analogie con la religione cristiana. Non dimentichiamo che è un culto misterico diffuso nei primi secoli dopo Cristo", ha affermato Boitani. Giro ha così concluso il suo intervento: "Ha ragione il sovrintendente Moretti quando dice che questo bassorilievo è un´opera spettacolare e speriamo sinceramente di attirare un pubblico giovane. Nel mio viaggio alla scuola archeologica italiana ad Atene, previsto per questo fine settimana, porterò con me la bellezza e l´orgoglio per il recupero di questa preziosissima testimonianza etrusca". Moretti ha, infine, ricordato che l´opera sarà visibile anche durante la conclusione dei lavori di restauro di Villa Giulia.