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30 Aprile 2009 ARCHEOLOGIA
Alfonso Maffettone Italiaestera.net
NAPOLI: Sei euro per un tour fra i vecchi bordelli della città
tempo di lettura previsto 3 min. circa

NAPOLI – Sei euro "per fare un giro a Napoli domenica 26 aprile per le case chiuse e per riportare alla luce, anche solo per un giorno, un mondo che appartiene al passato". Gli organizzatori del tour - www.insolitaguida - sono anche disposti a concedere "sconti a studenti, over 65 e Cral convezionati" per "ripercorrere i luoghi dove, prima della legge Merlin, entrata in vigore a mezzamotte del 20 settembre 1958, si svolgeva il mestiere più antico del mondo".

La notizia si stenta a credere che sia vera. Napoli come gli scavi di Pompei dove una delle attrazioni turistiche è Il Lupanare, da "lupa" che in latino, spiega Vikipedia, significa prostituta, il più importante dei numerosi bordelli di Pompei, l'unico costruito con questa precisa finalità. L´antica città romana fu distrutta nell´anno 79 dal Vesuvio e fu riportata alla luce nel 1749 grazie agli scavi finanziati dal re Borbone. Una testimonianza inestimabile del passato. Ma il capoluogo campano, fortunatamente, non è stato distrutto da nessuna eruzione. Gli organizzatori di " insolitaguida" ritengono evidentemente che Napoli sia stata ridotta in cenere da eventi diversamente devastanti come l´emergenza rifiuti, la delinquenza comune, le camorre di tutta la Regione ed otto anni di sovranità incontrollata di Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino. E se mancano materialmente reperti e rovine nessuno si deve meravigliare.

L´annuncio dell´insolito tour riferisce che l´archeologia c´ entra e come anche a Napoli. "Le tappe sono state ricostruite sulla base di testi storici e testimonianze, curate dall'archeologa Luigia Salino". Per favore, lo stesso tempo e la stessa energia non potevano essere impiegati al riordino ed alla valorizzazione di tanti oggetti ed opere d´arte dell´ antichità messi alla rinfusa negli scantinati del Museo Archeologico di Napoli, uno dei più visitati al mondo?.

La storia ci dice che a Roma e a Pompei le prostitute erano schiave, di solito greche ed orientali. La ricostruzione dei "casini" di Napoli ci ricorda che " le stanze della casa prendevano il nome dalle lavoratrici che le utilizzavano per gli incontri appassionati con i clienti " ed erano prosaicamente intitolate a Mimì d' 'o Vesuvio, Anastasia 'a friulana, Nanninella 'a spagnola, Dorina da Sorrento. E a chi vuole saperne di più viene promesso che domenica 26 aprile sempre per sei euro, saranno raccontati vicissitudini e aneddoti. Tanto per non dimenticare!

Non ci si venga a dire che iniziative come queste possano portare turisti a Napoli in un periodo di grave crisi!. Non si riesce a capire che interesse archeologico abbia un tour fra edifici ed appartamenti il cui uso originario non ha lasciato tracce né artistiche né di particolare curiosità storica a cominciare con la scomparse delle persiane verdi che all'epoca dovevano essere attentamente chiuse da una catena. Gli inquilini e i condomini hanno dovuto lottare non poco per far dimenticare che occupano le "case chiuse" una volta dai nomi più fantasiosi, la Suprema, il dollaro, la Monferrante, lo storico Casino di Salita Sant'Anna si Palazzo, quello di Largo Baracche e tanti altri. Basta ricordare "Arrangiatevi", il film interpretato da Totò. Il grande attore e comico napoletano denunciò proprio il disagio di chi andò ad abitare in quegli appartamenti.