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5 Maggio 2004 ARCHEOLOGIA
The Independent
IL CIELO DI NOTTE… COME VISTO DAI CINESI 1,300 ANNI OR SONO
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La più antica mappa delle stelle andrà in mostra in Inghilterra questa settimana, nel corso di un´esposizione che dimostrerà la supremazia incontrastata dell´antica astronomica cinese.

Una recente analisi della mappa celeste, trovata seppellita in una grotta nel deserto, lungo l´antica Via della Seta, tra la Cina e l´Occidente, ha datato il manoscritto al VII secolo d.C.

Ciò attesta la mappa ad un periodo di diversi secoli precedente alle prime mappe prodotte in Europa nel Rinascimento, quando l´astronomia beneficiò dell´invenzione del telescopio. La mappa è riprodotta su carta –altra invenzione cinese – ed è la rappresentazione del cielo completo con circa 1, 585 stelle raggruppate in 257 ammassi, o asterismi.

Malgrado gli antichi babilonesi e greci fossero avidi osservatori del cielo notturno, e catalogassero le stelle, non produssero una mappa del cielo di tale completezza, o almeno non ne è giunta traccia sino a noi.

La mappa stellare di Dunhuang trae il suo nome dal sito lungo la Via della Seta in cui fu scoperta nel 1907 dall´archeologo inglese Sir Marc Aurel Stein, che riconobbe la sua importanza e la portò indietro, al British Museum di Londra.

Nel 1959, la carta fu datata dallo storico della scienza Joseph Needham attorno al 940 d.C., ma fu in seguito rivalutata da uno studioso cinese che la datò tra il 705 ed il 710 d.C.

Due accademici francesi affermano adesso che la carta sia molto precedente e possa essere stata tracciata all´inizio del periodo Tang, 618 d.C.

Jean-Marc Bonnet-Bidaud dell´Agenzia Francese per l´Energia Atomica e Françoise Praderie dell´Osservatorio di Parigi, ritengono anche che il manoscritto Dunhang sia la copia manoscritta di una mappa molto più antica che non si è riusciti finora a recuperare.

In una descrizione per l´esposizione alla British Library sulla Via della Seta, che apre venerdì (07.05.04 N.d.T.) gli scienziati hanno riportato: "La qualità complessiva del documento dimostra chiaramente una tecnica matura, così che la carta fu probabilmente prodotta come copia di un documento preesistente".

Bonnet-Bidau ha dichiarato: "In modo curioso, l´informazione nei testi che accompagnano la mappa è estremamente simile in stile e contenuto alle notazioni date in un testo astronomico di molto precedente, il Yue Ling o "Ordinanze Mensili", datato approssimativamente al 300 a.C.

"Questa è un´indicazione diretta che le mappe sono basate su testi tradizionali e che sono probabilmente riproduzioni di una versione molto precedente."

La carta è ripartita nelle 12 divisioni dell´anno cinese ed include stelle che è difficile vedere ad occhio nudo. Ciò evidenzia l´abilità degli astronomi cinesi che furono i primi a rendere descrizioni dettagliate dei fenomeni astronomici, come le eclissi e le comete, ancora usate peraltro dai moderni astronomi.

Uno dei problemi tecnici nella produzione di una mappa completa del cielo, è la difficile conversione dell´apparente sfericità tridimensionale della volta celeste su piano bidimensionale, ha ricordato Bonnet-Bidaud. "Un disegno a mano libera basato sulla visione diretta sarebbe altamente distorto dal momento che gli occhi vedono una sola porzione di cielo alla volta."

Una possibilità è che i primi astronomi cinesi usassero il metodo di proiettare il cielo su un cilindro, secondo un sistema simile a quello di Mercatore – il metodo a noi tradizionalmente noto per rendere su una mappa bidimensionale la sfericità della Terra - sacrificando naturalmente l´accuratezza i poli per ottenere una buona accuratezza nei pressi dell´Equatore.

La Praterie ha dichiarato che è probabile che le stelle più prossime ai poli siano state tracciate separatamente, per superare le distorsioni che si sarebbero altrimenti introdotte usando un tale metodo di proiezione. "La composizione della carta e la sua presentazione sono moderne" ha dichiarato. "Sono simili alle nostre moderne mappe geografiche della Terra".

"L´origine e l´uso della carta del cielo rimane un mistero, malgrado sia probabile sia stata usata con scopi militari o forse come guida per i viaggiatori" ha dichiarato la Praterie. "Era quasi certamente usata per la uranomanzia, la predizione degli eventi mediante la consultazione dei cieli, sostenuta da testi di divinazione del moto delle nuvole precedenti alle mappe celesti.

"La lunga tradizione in Cina per la ricerca nel cielo di segni e presagi, condusse ad una primitiva ed insuperata precisione nei cataloghi stellari" ha concluso.