WASHINGTON - La regione amazzonica, nel Brasile settentrionale, ritenuta una foresta vergine prima che il moderno sviluppo iniziasse ad eroderla, in realtà ospitava un tempo, secoli fa, una sofisticata rete di città e villaggi.
E' quanto hanno rivelato ieri i ricercatori, affermando che ci sono resti archeologici ed immagini dal satellite che dimostrano come molto prima dell'arrivo di Colombo e dei colonizzatori europei, esistevano piazze, strade ampie sino a 50 metri e ponti, hanno detto gli studiosi.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Science, suggerisce l'ipotesi che nella zona si fosse sviluppata una società avanzata e complessa, che trovò sistemi alternativi per usare la foresta amazzonica senza distruggerla.
Diciannove villaggi erano collegati da strade dritte, una rete che potrebbe esser stata usata da una popolazione tra i 2.500 ed i 5.000 abitanti, dice Michael Heckenberger, dell'Università della Florida, che ha coordinato la ricerca.
Tutti i villaggi erano stati edificati nello stesso modo, e le strade erano parallele secondo un modello matematico.
"Questo ci spinge davvero lontano. E' una materia fantastica", ha detto Heckenberger nel corso di un'intervista telefonica.
Heckenberger, che ha lavorato con capitribù della regione superiore dello Xingu e con un gruppo dell'Università federale di Rio de Janeiro, dice che gli insediamenti risalgono ad un periodo tra Tredicesimo ed Diciassettesimo secolo.
"Ogni 3 o 5 chilometri c'è un villaggio o città. alcuni di 50 ettari d'estensione, forse 150 acri in tutto", ha aggiunto.
"Nei villaggi ci sono a volte strade ampie 50 metri. Perchè? Non c'erano veicoli a ruote. Non c'erano certo corse automobilistiche e non ci potevano certo passare eserciti Inca".
Heckenberger è convinto che questi ampi viali fossero per l'antica società Xinguano una sorta di monumenti come le piramidi Maya. "E' chiaramente una cosa estetica. Ci parla di una sofisticata conoscenza astronomica e matematica ed il tipo di cose che associamo alle piramidi. E' una diversa alternativa umana alla complessità sociale".
L'Amazzonia non era allo stadio primordiale quando arrivarono i colonizzatori europei portando con sè malattie come vaiolo e morbillo che virtualmente spazzarono via la popolazione indigena.
"Sono fermamente convinto che la maggior parte di quello che è oggi un panorama di foreste fosse stato trasformato in un ambiente diverso, foreste secondarie e campi di erba, orchidee ed alberi da frutta, o giardini di manioca", aggiunge.
Gli indigeni Xinguano vivono ancora nella regione e sono sicuramente discendenti di chi ha costruito quelle città. Ma la popolazione è molto più diradata.
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