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13 Aprile 2005 ARCHEOLOGIA
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NESSUNA TRACCIA DELLA CITTÀ PERDUTA
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Le ricerche nelle giungle meridionali della Malaysia di quella che si riteneva essere una città perduta di oltre 1, 000 anni, si sono rivelate vane, ma gli archeologi hanno dichiarato negli scorsi giorni di non essersi ancora arresti.

Più di 20 esploratori inviati dal governo avevano lanciato una spedizione alla fine di Marzo alla volta del sito noto come Kota Gelanggi, un antico centro commerciale dell´impero Hindu Srivijaya, che governò parte del sud est asiatico per oltre 600 anni, ad iniziare dal VII secolo.

"Siamo andati a cercare il forte, ma non ne abbiamo trovato traccia, finora" ha dichiarato Adi Taha, direttore generale del Dipartimento dei Musei e delle Antichità. "Ma non abbiamo ancora accantonato l´idea che possa esistere".

Gli ufficiali speravano di potere effettuare una delle più grandi scoperte archeologiche della Malaysia, in decenni, dopo che Raimy Che-Ross, un ricercatore indipendente, aveva dichiarato nel mese di febbraio di avere individuato mura di cinta di una cittadella, nella foresta dello stato di Johor.

Raimy, che ha condotto ricerche aeree nell´area, aveva espresso la speranza di trovare strutture di mattoni, tomba intatte, un sistema d´irrigazione ed altri reperti, precedenti anche al famoso complesso cambogiano di Angkor.

Gli archeologi, gli esperti forestali ed i geologi lo scorso mese hanno esplorato accuratamente l´area, seppure Raimy non abbia potuto accompagnarli.

Un´altra spedizione avrà probabilmente luogo il mese prossimo, ed in seguito verrà stilato un rapporto finale, sulle effettive scoperte al sito.

La principale evidenza storica che una volta esistesse una città nell´area, riposano negli Annali Malay una raccolta di più di 300 anni or sono di fatti e favole che riporta la cronistoria del sultanato di Malay.