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17 Novembre 2003 ARCHEOLOGIA
United Nations
L´UNESCO si impegna per un´azione sociale al sito archeologico cambogiano di Angkor
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La maggior parte dei seri problemi che affliggono il sito dell´UNESCO di Angkor in Cambogia, è stata risolta grazie alla campagna decennale internazionale di preservazione ed è giunto il momento di dar inizio ai progetti che beneficeranno direttamente la popolazione locale, secondo quanto riportato ad una conferenza internazionale tenutasi nello scorso week-end.

I risultati della campagna per salvare il vasto complesso archeologico, grazie allo sforzo della comunità internazionale - che ha investito più di 50 milioni di dollari - all´impegno delle autorità cambogiane e al coordinamento guidato dall´UNESCO, parlano da soli, ha dichiarato il portavoce dell´associazione nel corso della conferenza, tenutasi a Parigi.

I circa 100 progetti di restauro e sviluppo, portati avanti negli ultimi 10 anni includono la pulizia di più di 25, 000 mine anti-uomo –circa 3000 delle quali trovate in siti archeologici – e la distruzione di 80, 000 ordigni esplosivi lasciati al sito nel corso della guerra civile; l´approntamento di una speciale forza di polizia a tutela delle proprietà culturali; un inventario dettagliato dei reperti e dei beni culturali; e la crescente consapevolezza, grazie a campagne mirate, della necessità di arginare il mercato illegale di oggetti rubati, che ha ostacolato il saccheggio delle aree protette.

"Quel che è stato imparato in questo decennio, e che ancora dovrà essere imparato, potrebbe servire come modello per la riabilitazione di altri antichi siti in luoghi in cui sono in corso situazioni di conflitto, come Bamiyan in Afghanistan, o l´eredità mesopotamica in Iraq – che hanno sofferto di abbandono, distruzione premeditata e devastazione della guerra" ha dichiarato Koïchiro Matsuura, Direttore Generale dell´UNESCO nel corso del meeting, la Seconda Conferenza Intergovernativa per la Salvaguardia e lo Sviluppo Sostenibile di Angkor.

Angkor, la principale attrazione della Cambogia, capitale dell´Impero Khmer tra il IX ed il XV secolo, è un ampio parco archeologico, esteso per 401 km quadrati, con un´eccezionale concentrazione di monumenti di enorme valore religioso, storico, artistico e umano. Oltre ai tempi di Angkor Wat, di fama mondiale, vi sono altri 40 edifici che rappresentano differenti periodi e stili. Tutti sono parte di un ambiente naturale eccezionale, caratterizzato da fiumi, foreste e paludi di riso.

Angkor è anche una comunità di decine di migliaia di persone che sono ora custodi delle tradizioni popolari, con una ricca eredità orale, e alcuni dei nuovi progetti che la conferenza ha supportato, riflettono questa realtà, prevedendo opere infrastrutturali come sistemi di forniture d´acqua per la popolazione residente nell´area, misure igienico-sanitarie e la ricostruzione del ponte chiuso da tempo verso il Tempio Takeo sul Fiume Siem Reap.

Una delle sfide è la gestione dell´alto numero dei turisti. Più di 300, 000 visitatori sono già arrivati nel corso del 2003 ed il loro numero cresce ad un tasso annuale pari al 30%. La Dichiarazione di Parigi adottata alla fine della conferenza, riconosce "la necessità di sviluppare un turismo etico sostenibile nella regione del Siem Reap/Angkor, come strumento nella lotta contro la povertà."

Il Programma del progetto internazionale di Angkor, sia passato che futuro, include una formazione per permettere alla Cambogia di costruire un corpo di personale addestrato nella gestione e conservazione del patrimonio storico culturale, poiché tutto il personale addestrato in queste aree è stato in passato ucciso o ha lasciato il paese al tempo dei Khmer Rossi negli anni ´70. I progetti stanno così aiutando a creare una generazione di architetti ed archeologi competenti che si prenderà gradualmente carico di azioni internazionali.