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1 Settembre 2004 SCIENZA
The Ohio State University
GLI UOMINI DELL´ALTO MEDIO EVO ERANO ALTI COME I POPOLI MODERNI
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Colombus, Ohio – Gli uomini dell´Europa settentrionale, che vissero nel corso dell´Alto Medio Evo, erano alti come i loro discendenti americani del giorno presente, una scoperta che contrasta il sapere convenzionale secondo cui l´altezza dell´uomo si sarebbe attestata agli standard attuali nell´ultimo millennio.

"Gli uomini che vivevano nell´Alto Medio Evo (dal IX all´XI secolo) erano parecchi centimetri più alti degli uomini che vissero centinaia di anni dopo, alla vigilia della Rivoluzione Industriale" ha dichiarato Richard Steckel, professore di economia alla Ohio State University ed autore di un nuovo studio che prende in esame i cambiamenti dell´altezza media nel corso dell´ultimo millennio.

"L´altezza è un indicatore della salute complessiva e del benessere economico, ed apprendere che le persone raggiungevano già certe altezze attorno a 1, 000-1, 200 anni or sono è sorprendente" ha dichiarato.

Steckel ha analizzato i dati dell´altezza da migliaia di scheletri dissotterrati da siti sepolcrali dell´Europa settentrionale e databili dal IX al IXX secolo. L´altezza media declinava leggermente nel corso del XII attraverso il XVI, mentre il declino si faceva più costante nel XVII e XVIII.

Gli uomini europei settentrionali hanno perso una media di 2.5 pollici di altezza nel Settecento, una perdita che non è stata pienamente recuperata prima della prima metà del XX secolo.

Steckel ritiene che una varietà di fattori contribuisca al calo – e al susseguente aumento – nell´altezza media nel corso dell´ultimo millennio. Questi fattori includono i mutamenti climatici, la crescita delle città e la risultante diffusione delle malattie trasmissibili; i mutamenti nella struttura politica ed i mutamenti nella produzione agricola.

"L´altezza media è un buon modo per misurare la disponibilità ed il consumo delle necessità basilari, come il cibo, il vestiario, i rifugi, la cura medica e l´esposizione alle malattie" ha dichiarato Steckel. "L´altezza è anche sensibile al grado d´ineguaglianza tra i popoli"

Lo studio appare su un numero recente della rivista Social Science History (http://www.jstor.org/journals/ ).

Steckel ha esaminato i dati degli scheletri da 30 studi precedenti. Le ossa sono state scavate da siti sepolcrali nei paesi del nord Europa, incluse l´Islanda, la Svezia, la Norvegia, la Gran Bretagna e la Danimarca. Nella maggior parte dei casi, è stata usata la lunghezza del femore per stimare la lunghezza dell´intero scheletro. Il più lungo osso del corpo, il femore, comprende circa un quarto dell´altezza di una persona.

Secondo l´analisi di Steckel l´altezza decrebbe da 173.4 cm dell´Alto Medio Evo, ad un valore medio di circa 167 cm nel corso dei secoli XVII e XVIII.

"Questo declino eccede sostanzialmente qualsiasi fluttuazione dell´altezza, verificatasi nel corso delle varie rivoluzioni industriali del XIX secolo" ha riportato.

Le ragioni di questa altezza insospettabilmente elevata nel corso dell´Alto Medio Evo, potrebbero essere spiegate con il clima. Steckel sottolinea che l´agricoltura dal 900 al 1, 300 godette di un periodo tiepido – temperature di 2 o 3 gradi superiori a quelle dei secoli seguenti. Teoricamente, popolazioni più piccole avevano più terra da scegliere per coltivare e allevare scorte vive.

"Le differenze di temperatura era abbastanza da estendere le stagioni di crescita di tre o quattro settimane in molte delle regioni abitate del nord-Europa" ha dichiarato Steckel. "Era possibile così coltivare di più, ad altitudini in cui era in precedenza interdetto".

Le popolazioni inoltre erano relativamente isolate nel corso del Medio Evo, non vi erano grandi città e ciò limitava il diffondersi di malattie infettive.

"E´ significativo che la peste bubbonica abbia fatto la sua drammatica apparizione nel Basso Medio Evo, quando ebbero impulso i commerci".

Steckel ha così sintetizzato le diverse ragioni possibili per cui l´altezza calò verso la fine del Medio Evo.

- Il Clima, che mutò piuttosto drammaticamente nel Trecento, quando la cosiddetta Piccola Era Glaciale impose un raffreddamento globalizzato sul nord Europa per i successivi 400 o 500 anni.

Temperature più fredde indicavano inferiore produzione di cibo come anche grande uso di risorse per il riscaldamento. Ma molte fluttuazioni della temperatura, nell´arco di 15-40 anni, costrinsero la gente ad adattarsi pienamente ad un clima più freddo.

- L´urbanizzazione e la crescita dei commerci, specie nel XVI e XVII secolo.

Entrambe portarono a contatto fette più ampie della popolazione, incoraggiando il diffondersi delle malattie. E le esplorazioni globali portarono alla diffusione di malattie nuove su scala mondiale.

- La sproporzione nella crescita in Europa, specie durante il XVI secolo, e via via fino al XX – i ricchi diventavano più ricchi ed i poveri più poveri.

- I Mutamenti politici e sommovimenti sociali che avvicinarono i popoli ed aumentarono la richiesta di beni.

Le guerre, ad esempio, incidevano sulla densità della popolazione ( il che potrebbe essere anche un fattore positivo per il benessere collettivo e le risorse disponibili); ma nel contempo, limitavano le attività produttive e diffondevano nuove malattie.

Contatti: Richard Steckel steckel.1@osu.edu

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