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24 Febbraio 2004 ARCHEOLOGIA
International Herald Tribune
Tesori rubati: un manufatto egiziano prende il largo
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Il passato è ovunque nella città di Akhmim nell´Egitto settentrionale, e le mine sono un´abitudine.

Ad un sito archeologico del governo, gli operai rimuovono in continuazione secchi pieni di sabbia e detriti da una vasta apertura nella terra, rivelando gradualmente un tempio enorme del regno di Ramses II. Ma scavi non autorizzati vanno avanti in tutta Akhmim, un antico cimitero tempestato dagli scavi dei saccheggiatori; a siti di fattorie e costruzioni; all´interno delle abitazioni dove i residenti, qualche volta ispirati dalla divinazione dei veggenti, cercano tesori in mezzo agli strati di detriti.

Un decennio fa, operai impegnati ad un sito di costruzione ad Akhmim colpirono un´imponente lastra di calcare incisa con geroglifici e con l´immagine di Osiride, il dio del mondo inferiore. Gli antichi egiziani offrivano questo tipo di monumenti, conosciute come stele, come tributo alla divinità o ad un parente del morto.

Sotto la legge egiziana, la stele sarebbe dovuta essere restituita ad un ente governativo per il recupero del patrimonio nazionale. Invece, è accaduto qualcosa di estremamente comune. E´ entrato tranquillamente nel mercato antico delle antichità. Cinque anni dopo, ripulita dalle sue origini illecite, è riapparsa a New York nel foyer di un appartamento nell´Upper East Side.

Viaggi come questo sono indicati dagli innumerevoli manufatti da Akhmim sparsi per tutto il mondo.

Ma la stele di Akhmim ha svelato il suo segreto. Due anni fa, è stata sequestrata dagli agenti federali di New York come prova di un caso processuale. I documenti del caso, insieme con dozzine di interciste e documenti raccolti nei tre continenti, hanno offerto le più rare risorse nel mercato di antichità: un racconto dettagliato del saccheggio, acquisto e vednira di un pezzo saccheggiato.

La narrazione rivela le motivazioni profonde e i meccanismo del fiorente mercato mondiale di questi articoli. E mentre molto del materiale fluisce attraverso il mercato è pulito, i progressi della stele mostrano quanto senza cuciture gli oggetti rubati sono in gradi di circolare, e non necessariamente con la complicità dei mercanti d´arte.

"le presone credono che esista un mercato dell´arte lecito ed uno illecito"ha dichiarato Ricardo Elia, professore assoicato di archeologia all´Università di Boston, e frequente critico di questo sistema. Il commercio di antichità è antico quanto il mondo. Le sue precise dimensioni sono necessariamente sconosciute, malgrado l´Interpol sostenga che i saccheggi sono ampiamente taciuti, anche perché così tanti paesi mancano delle necessarie risorse per salvaguardare i siti storici.

In questo senso, il viaggio della stele di Akhmim è illuminante. Nessuno che, nel corso di queste 5, 000 miglia e degli innumerevoli passaggi, si sia posto una semplice domanda: da dove provengono questi oggetti? Come sono arrivati alla mia porta? Uno dei mercanti che hanno avuto la stele, Bernard Blondeel, ha una spiegazione per questo. "Forse a fare troppe domande si corrono troppi rischi".

ORIGINI DEL COMMERCIO: La stele di Akhmim fu dissotterrata ad un sito di costruzione ai margini della città nel 1994, insieme a tante piccole statue, un sarcofago dipinto e tre stele più piccole. Una scoperta interessante e nel contempo sorprendente. La moderna Akhmim, un centro commerciale, 560 chilometri a sud del Cairo. Dietro i palazzi e la densa orbanizzazione si nasconde una serie di siti di notevole rilievo archeologico, ricchi di testimonianxe del passato: il primo strato islamico sopra uno strato romano, sopra uno strato greco sopra i monumenti e ggetti di tutti i giorni della città egiziana dedicata al dio della fertilità Min

L´antica ricchezza – insieme con l´attuale povertà- hanno fatto di Akhmim una fonte continua di preziosi beni archeologici e artistici da immettere nel lucroso mercato delle antichità. E luoghi come questo si trovano ovunque in giro per il mondo, come in Egitto, in Italia e Grecia. In Cina, sostengono le autorità, i ladri hanno fatto irruzione in migliaia di tombe mnel corso dell´ultima decade, per nutrire la domanda degli oggetti funerari. Con la caduta del regime talebano, i manufatti saccheggiati hanno superato il confine dell´Afghanistan. Le terre dell´antico Oriente sono ora aperte non solo al libero mercato ma anche alla caccia di tesori ed ai saccheggiatori.

Ad Akhmim, ed altrove, il commercio è iniziato con gli appassionati.