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28 Novembre 2006 ARCHEOLOGIA
primapress
FINALE LIGURE, NUOVI SCAVI NELLE ARENE CANDIDE
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FINALE LIGURE, Savona - Una nuova campagna di scavi nella Caverna delle Arene Candide. È quanto intendono attuare il Comune di Finale Ligure, la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Liguria, la Soprintendenza per i Beni archeologici regionali e la società Antiche Cave Spa, nell´ampia cavità in cui fu rinvenuta nel 1942 l´eccezionale sepoltura di un giovane, il "Principe delle Arene Candide", risalente a 24 mila anni fa, che, per la ricchezza del corredo e le straordinarie condizioni di conservazione, rappresenta forse la più importante sepoltura del paleolitico superiore europeo. La Caverna si trova a circa 90 metri sul livello del mare, sul versante occidentale del promontorio della Caprazoppa, sul margine superiore dell´ex cava Ghigliazza. Le Arene Candide erano una duna di sabbia quarzosa, bianca (candida), che i venti dell´ultima glaciazione avevano addossato al promontorio. Ritratta in alcune fotografie dei primi anni ´20, la duna è stata poi completamente rimossa dalle attività di estrazione della cava. La celebrità internazionale delle Arene Candide deriva dai fortunatissimi scavi archeologici che furono effettuati negli anni 1940-42 e 1948-50 e che portarono alla scoperta di 19 sepolture paleolitiche, fra cui quella del "Principe", conservata nel Museo Archeologico di Genova Pegli. Gli scavi finora condotti non hanno mai raggiunto il fondo della caverna, che alcune prospezioni geoelettriche pongono alcuni metri più in basso della massima profondità raggiunta. E´ perciò possibile che si conservino intatti gli strati che contengono la registrazione del cruciale passaggio/sostituzione fra l´Uomo di Neanderthal e la nostra specie, l´Homo Sapiens, avvenuto attorno a 35 mila anni fa. Visti i risultati conseguiti in precedenza, si può presumere che la ripresa degli scavi produrrebbe ulteriori ritrovamenti di rilevanza internazionale, comprese sepolture paleolitiche analoghe a quella del "Principe". La chiusura della cava alcuni anni or sono ed il successivo progetto di recupero ed urbanizzazione attualmente in corso di approvazione, pongono la questione della ripresa degli scavi nel quadro di un intervento strategico più ampio.