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3 Aprile 2003 ARCHEOLOGIA
nature.com
Antica civiltà on line
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Gli archeologi potrebbero presto effettuare nuove scoperte sui Maya grazie ad Internet.

Il primo nucleo di un nuovo database sarà disponibile on-line entro la fine dell´anno, ospitando centinaia di migliaia di documenti relativi gli scavi di Tikal, uno dei più importanti insediamenti del IX secolo in Mesoamerica.

Il Tikal Digital Access Project ( http://www.museum.upenn.edu/tdap/index.html ) metterà in condizione chiunque, dagli scolari agli studiosi, di ricercare note, fotografie, e documenti creati dai ricercatori del Museo di Archeologia e Antropologia dell´Università di Pennsylvania, quando lavorarono al sito tra il 1956 al 1970.

"Vi è ancora molto da scoprire circa i Maya, e circa l´impatto di Tikal" spiega Sharon Misdea, un membro del progetto. "Questa è la sola copia della documentazione degli artefatti che conosciamo" ha aggiunto. "Vogliamo rendere queste informazioni più accessibili ai nostri colleghi guatemaltechi che hanno continuato la ricerca".

Dimora per circa 60, 000 persone al momento presente, Tikal è stata collegata a Roma. Gli archeologi hanno scavato oltre 3, 000 plazas, templi, tombe e palazzi al siti, coperti con geroglifici che tracciavano la storia politica e dinastica della regione.

I Maya erano abilissimi astronomi e svilupparono un calendario ed una scrittura. Raggiungendo i 15 milioni circa al suo culmine, la civiltà si estese dalla Penisola dello Yucatan all´ Honduras fino al 1200 d.C. circa, quando fu rimpiazzata dal popolo Tolteco.

"Rendere l´archivio accessibile a tutti è di grande importanza" ha dichiarato l´archeologo Peter Harrison, anch´egli del Pennsylvania Museum. Gli studi non sono ancora stati pubblicati, come i rapporti e le mappe degli scavi di Tikal. Migliorare l´accesso ai dati permetterà una maggiore collaborazione e metterà gli archeologi in condizioni di migliorare la loro comprensione della posizione di Tikal all´interno della civiltà Maya.

Lo Schoenberg Center for Electronic Text and Image (SCETI) di Philadelphia sta aiutando a creare l´archivio on-line. La Fondazione per l´Avanzamento degli Studi Mesoamericani ed il Fondo David Weigle Innovation della Biblioteca dell´Università sosterrà il costo di 350, 000 dollari per l´integrazione delle 55, 000 cartelle del catalogo nel database, entro i prossimi due anni.

Una delle sfide, dice il dirigente dello SCETI Greg Bear, è la diversità di materiali che debbono essere collezionati, dai libri di viaggio, e blocchi note, ai nastri registrati e floppy disc. "Sono tutti i formati su cui abbiamo lavorato in passato, tutti concentrati in un unico progetto" ha dichiarato.

Altri tentativi di digitalizzate gli artefatti sono incorsi in difficoltà finanziarie, sottolinea Susan Skomal dell´American Anthropological Society, che sta anche pianificando di istituire un archivio archeologico digitale.