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12 Febbraio 2005 ARCHEOLOGIA
Newswise
UNA SCOPERTA POTREBBE MUTARE LA DATAZIONE DELL´ARRIVO UMANO NELLE GRANDI PIANURE
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Ossa di animali ora estinti e frammenti di roccia scoperti la scorsa estate nel Kansas nord-occidentale potrebbero riscrivere la storia degli umani sulle Grandi Pianure.

Le ossa, che sembrano essere state fratturate dagli umani, sono state raccolte da un sito nella Contea di Sherman, e studiate dagli scienziati del Kansas Geological Survey, Università del Kansas, e del Museo di Storia Naturale di Natura&Scienze di Denver. Datati al carbonio 14 a 12, 200 anni or sono, le ossa potrebbero essere le più antiche evidenze di occupazione umana in Kansas, e potrebbero essere le più antiche evidenze di umani nelle Grandi Pianure.

La ricerca è stata condotta dall´archeologo Steven Holen del Denver Museum, dall´archeologo e geologo Rolfe Mandel del Kansas Geological Survey e dall´archeologo Jack Hofman del dipartimento di antropologia della Kansas.

Gli scienziati avevano datato in precedenza le prime evidenze confermate di umani sulle Grandi Pianure tra 11, 000 e 11, 500 anni or sono, basandosi sui siti dell´uccisione di mammut nel Nord America occidentale, inclusa la prima scoperta a Greeley, Colorado.

Le nuove scoperte potrebbero però mutare il quadro.

"Se avessimo prove del popolamento della zona, precedenti a 12, 000 anni, dovremo ripensare alla nostra idea della colonizzazione del Nord America" ha dichiarato Hofman.

La scoperta include ossa di un cammello dell´Età del Ferro ora estinto e due mammut. In aggiunta, frammenti di roccia trovati con le ossa potrebbero essere appartenuti ad un maglio di pietra.

"Le tracce delle fratture sulle ossa, suggeriscono che furono spaccate dagli umani che potrebbero averle lavorate per il midollo o per creare strumenti d´osso" ha dichiarato Holen. "La datazione al radiocarbonio mostra che queste scoperte potrebbero essere migliaia di anni precedenti a quelle delle evidenze meglio documentate di umani nelle Grandi Pianure."

La posizione è quella di un campo che fu occupato per pochi giorni o settimane da un piccolo gruppo nomade. "Questo sito ha potenziali per gettare nuova luce sul tempo in cui gli antichi umani entrarono nell´Emisfero Occidentale" ha spiegato Mandel. "Potrebbe trattarsi del sito più antico di attività umana sulle Grandi Pianure".

Oltre al materiale più vecchio già citato, il sito ha prodotto reperti risalenti a circa 10, 900-11, 000 anni or sono, che gli scienziati riferiscono all´Era di Clovis. I reperti includono scaglie di pietra, utensili e pezzi di ossa di mammut. Il materiale probabilmente rappresenta i resti di un campo di caccia. Alcuni degli strumenti sono fatti di pietra proveniente da rocce texane, ad indicare l´alta mobilità del gruppo.

"I materiali di Clovis erano già stati trovati in Kansas prima d´ora, ma di solito in fosse lungo i fiumi" ha dichiarato Mandel. "Questo sito rappresenta la prima scoperta centrale delle Grandi Pianure del periodo di Clovis".

Il fatto che materiali dei periodi di Clovis e probabilmente pre-Clovis siano stati trovati nello stesso sito non è causale, spiegano gli scienziati.

"Qualcosa, probabilmente l´acqua, attrasse i popoli a questo sito" ha dichiarato Mandel. "Vi erano ampie pozze e sorgenti qui che attraevano animali da caccia, e quindi la gente".

"Questi antichi popoli si spostavano di continuo. Ecco perché il materiale archeologico proveniente da essi è così sparso, e perché la loro ubicazione precisa è tanto importante."

Le ossa di mammut al sito sono state scoperte originariamente nel 1967 e scavate negli anni ´70, e ´80 dal Museo di Denver. I materiali scoperti di recente sono emersi nel corso di scavi nelle estati del 2003 e 2004.

Ulteriori scavi sono previsti per l´estate del 2005.