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3 Febbraio 2004 ARCHEOLOGIA
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Gli archeologi ammoniscono : i reperti Ebrei a rischio
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GERUSALEMME – Un archeologo israeliano sostiene che le autorità Musulmane starebbero scavando un sito conteso di Gerusalemme, e mettendo in serio pericolo quelli che potrebbero essere i resti del biblico Tempio degli Ebrei.

Le accuse sono state respinte dal Fondo Islamico, o WAQF, che amministra il sito sacro.

L´Autorità per le Antichità Israeliane non ha voluto rilasciare commenti.

La sacra cima della collina della Città Antica di Gerusalemme è nota agli Ebrei come Monte del Tempio, il sito più sacro del giudaismo. Oggi, esso ospita il complesso della Moschea di Al Aqsa, il terzo sito più sacro dell´Islam. I musulmani lo chiamano il Nobile Santuario.

Sia gli Israeliani che i Palestinesi reclamano la titolarità del sito, ed il conflitto in questi anni si è alternato a brevi tregue. L´attuale ondata di violenza è esplosa dopo che Ariel Sharon, primo ministro israeliano, ha visitato il sito nel settembre 2000.

Un fotografo israeliano ha dichiarato di avere scattato segretamente delle fotografie due settimane or sono, in un´area sotterranea che è stata restaurata dal Fondo Islamico e trasformata in moschea. L´area è interdetta ai visitatori. Il fotografo che dichiarato che sul pavimento, presso un ampio tappeto rosso, ha visto due grandi pietre con il disegno di una foglia d´uva.

L´archeologo Eilat Mazar dell´Università Ebrea ha dichiarato che il rilievo risale in modo esclusivo al periodo del secondo Tempio. Il Secondo Tempio fu distrutto dai Romani nel 70 d.C.

Mazar sostiene che la presenza delle pietre in seno ad un progetto musulmano dimostra come il Fondo Islamico ignori la storia ebrea del sito.

Mazar è membro del Comitato per la Preservazione delle Antichità del Monte del Tempio, un gruppo che rivendica il diritto di svolgere una supervisione sui restauri Islamici.

"Non vi è supervisione archeologica (del lavoro), nessun progetto, né controllo sulle reali condizioni del Monte del Tempio" ha dichiarato.

Il direttore del Fondo Islamico nega ogni addebito. "(Il nostro) lavoro è semplicemente quello di consolidare l´area di preghiera, per rinforzarla" ha dichiarato Husseini. "Qui non vi sono pietre risalenti al Monte del Tempio".

Un portavoce dell´Autorità Israeliana per le Antichità ha declinato qualsiasi commento fino a quando le fotografie non potranno essere visionate.