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11 Aprile 2003 ARCHEOLOGIA
ABC news
Momenti delicati
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John Russell è preoccupato per i suoi colleghi, armati e disposti a difendere alcune delle cose che stimano di più - le antichità irachene- anche al prezzo della vita.

L´Iraq è considerato dagli archeologi come la culla della civiltà, ed è casa di 10, 000 siti archeologici, probabilmente di più. A Baghdad, dove i saccheggiatori hanno iniziato a depredare i palazzi governativi, a seguito dell´arrivo delle truppe americane, il Museo Nazionale Iracheno di proprietà del governo ospita alcuni delle più apprezzate collezioni dell´antica arte islamica.

E´ qui che Russel, uno specialista in antichità irachene presso il Massachusetts Art College di Boston, ritiene che i suoi amici iracheni si siano barricati a protezione degli antichi artefatti.

"Hanno detto che sarebbero rimasti al Museo di Baghdad per l´intera durata del conflitto per difenderlo dai saccheggiatori" ha dichiarato Russel. "Potrebbero avere dei fucili. Sono preoccupato che i soldati della coalizione possano confonderli con i combattenti".

Gli archeologi e gli storici hanno a lungo temuto che il conflitto in Iraq avrebbe fatto scempio di una delle più ricche collezioni archeologiche del mondo. Seimila anni or sono la regione era nota come Mesopotamia, e sede di una civiltà che si sviluppò lungo le rive dei fiumi Tigri ed Eufrate. Alcuni stimano che pressoché ogni acro del paese contenga antichi resti archeologici.