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31 Ottobre 2002 ARCHEOLOGIA
Newsday.com
Masada in Israele ora incluso tra i siti del Patrimonio delle Nazioni Unite
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Masada, Israele – Centinaia di Israeliani hanno scalato la collina martedì scorso, e raggiunto l´antica fortezza ove i ribelli giudei scelsero il suicidio piuttosto di incorrere nella cattura e nella vendetta delle truppe romane, per celebrare l´aggiunta del sito alla lista dei tesori culturali tutelati dalle Nazioni Unite.

La montagna giudea che sovrasta il Mar Nero è il sito ove l´ultimo gruppo di fuoriusciti ebrei cercò rifugio dalle legioni romane che avevano già distrutto il Tempio di Gerusalemme.

I soldati israeliani ora si recano qui all´inizio del loro periodo di addestramento militare per pronunciare il solenne giuramento di proteggere il paese.

I ragazzi celebrano qui i rituale dell´arrivo della maggiore età.

Molti vengono semplicemente per pregare.

Masada e l´antico porto del Mediterraneo di Acri nell´Israele settentrionale sono stati incluse nella lista di siti considerati Patrimonio dell´Umanità dall´UNESCO, lo scorso anno – i primi due siti israeliani ad entrare in questa lista.

Una placca che commemora il sito è stata scoperta lo scorso martedì, mentre danzatori e musicisti si esibivano per i diplomatici, i ministri ed i residenti delle vicinanze. L´inserimento nella lista equipara questi luoghi alla Grande Muraglia Cinese e alle Piramidi d´Egitto.

Il Patrimonio dell´UNESCO include 730 siti in 125 paesi, all´interno di un progetto di protezione dei tesori culturali, storici e naturali.

Tamas Fejerdy, il capo ungherese del Comitato per il Patrimonio dell´Umanità dell´UNESCO, ha detto che spera che il riconoscimento di Masada possa "evidenziare il simbolo della cultura ebraica e dell´identità nazionale e più universalmente della continua lotta umana tra oppressione e libertà".

Emanuel Azomn, 73 anni, fu il primo a scalare la montagna nel 1944. "Avevo le lacrime agli occhi al pensiero delle persone che preferirono uccidersi piuttosto che diventare schiavi" ricorda Azomn. "E´ il simbolo del desiderio di libertà spinto al suo estremo." E´ tornato a Masada molte altre volte da allora.

Azomn, un geologo, ha portato la sua nipote sedicenne Ruth per la prima volta al sito lo scorso martedì.

Nel 73 d.C., un centinaio di soldati della XII legione dell´Esercito Romano circondò la fortezza, dove qualcosa come 900 ebrei, ribellatisi contro le leggi romane, erano arroccati. La massiccia rampa di terra eretta dai romani per lanciare un ponte e colmare così la distanza dalle mura è ancora chiaramente visibile. I primi archeologi qui trovarono frecce e vasellame romano.

Secondo il racconto dello storico ebraico Flavio Giuseppe, 10 dei ribelli sopravvissuti decisero un suicidio di massa piuttosto che affrontare la morte o la cattura da parte dei romani.

Mezzo secolo fa, gli archeologi ebrei hanno riscoperto il luogo, che è stato per lungo tempo sede di un convento di monaci bizantini – e vi è ancora una chiesa antica.

Gli Israeliani si sono ora impegnati per non permettere che Masada cada ancora.

"Se sfidati, gli Israeliani non commetteranno suicidio ma combatteranno fino alla morte" dice Avia Oann, 55 anni, in piedi tra i pilastri.

"Dobbiamo imparare dal sacrificio dei nostri antenati, ma non commettere gli stessi errori" ha dichiarato.