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28 Gennaio 2008 ARCHEOLOGIA
adnkronos
Scoperto sigillo esilio ebrei a babilonia
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Gerusalemme - Un'eccezionalescoperta archeologica in Israele conferma un racconto della Bibbia: a Gerusalemme e' stato ritrovato infatti un sigillo del primo Tempio, che reca l'iscrizione "Temech", risalente a circa 2.500 anni fa. Secondo l'Antico Testamento, che ne parla nel Libro di Neemia, la famiglia israelita Temech faceva parte del servizio di sacerdoti del Tempio, deportata poi a Babilonia dopo la distruzione del sacro edificio nel 586 a.C. e quindi rientrata dall'esilio a Gerusalemme al termine della cattività inflitta dal re Nabucodonosor.

Il sigillo in pietra nera e' tornato alla luce in mezzo a macerie stratificate nello scavo in atto subito fuori delle mura della Citta' Vecchia, vicino alla Porta dell'Immondizia. La scoperta e' stata annunciata dall'archeologa israeliana Eilat Mazar, che dirige lo scavo e insegna all'Universita' ebraica di Gerusalemme, al ''Jerusalem Post''. Il sigillo, acquistato a Babilonia e datato 538-445 a.C, raffigura una comune e popolare scena di culto, spiega Mazar. Sul sigillo ellittico di 2, 1 x 1, 8 cm sono incise le figure di due sacerdoti barbuti, in piedi ai due lati di un altare di incenso, con le mani levate in posizione di preghiera. Un quarto di luna, simbolo del principale dio babilonese Sin, appare in cima all'altare. Sotto questa scena, dice Mazar, ci sono tre lettere ebraiche che formano il nome Temech.